Mondo

Angola: fotografia di un Paese allo stremo

Il numero delle persone bisognose di aiuti alimentari di emergenza è aumentato a 1,9 milioni dall’1,42 stimato a maggio da una missione congiunta FAO/Pam

di Paolo Manzo

In Angola, secondo quanto dichiarato oggi dall?Organizzazione delle NU per l?Alimentazione e l?Agricoltura, la situazione alimentare di un gran numero di profughi è causa di viva preoccupazione. Il cessate il fuoco concordato ad aprile dal Governo e dalle forze dell?UNITA, ha portato la pace in Angola, devastata da quasi trent?anni di conflitti. Masse di profughi ritornano ora nei luoghi di origine. Il numero delle persone bisognose di aiuti alimentari di emergenza è aumentato a 1,9 milioni dall?1,42 stimato a maggio da una missione congiunta FAO/Programma Alimentare Mondiale. Si ritiene che l?anno venturo saranno in pericolo circa 4,35 milioni di persone, tra cui oltre due milioni in condizioni di grande vulnerabilità. I tassi di malnutrizione sono diminuiti negli ultimi mesi grazie ad un migliore accesso alla popolazione bisognosa, ha dichiarato la FAO. Ma l?insicurezza alimentare rimane a livelli alti e molte delle zone in cui rientrano rifugiati e sfollati non dispongono dei servizi sanitari di base. Gli sforzi di assistenza e il commercio interno sono ostacolati dai danni inferti dalla guerra alle infrastrutture del paese. Le strade sono in pessime condizioni, i ponti sono in rovina e i campi minati precludono la creazione di strade alternative ed impediscono ai coltivatori di lavorare le loro terre. Pesanti piogge hanno trasformato le strade in torrenti e l?accesso a vaste zone, come nel nord della provincia di Huambo, è stato bloccato. La gente trova difficile perfino accedere ai mercati locali. Per il 2003 la FAO ha lanciato un appello di aiuti per 12,7 milioni di dollari per assistere le popolazioni più vulnerabili a riprendere le loro attività agricole. Essa si propone di proseguire la distribuzione di semi di qualità e di attrezzi urgentemente necessari. ?I semi di buona qualità non erano disponibili sul posto, sicché abbiamo individuato dei coltivatori esperti in nove province e rafforzato la loro capacità di produrne. Poi compriamo parte della loro produzione e la distribuiamo ad altri coltivatori bisognosi?, ha dichiarato Fernanda Guerrieri, Capo del servizio operazioni di emergenza della FAO. Progetti di assegnazione di terreni per facilitare il ritorno e il reinserimento dei contadini, finanziati dall?Italia, sono ugualmente importanti per il processo di ricostruzione intrapreso dalla FAO e dai suoi consociati. Progetti di produzione di sementi di qualità, di allevamento di bestiame, di pesca su piccola scala e di distribuzione di terre agli sfollati tornano nelle loro case faranno pure parte delle attività di emergenza della FAO. Nel 2002 la FAO ha portato sementi e attrezzi in tutto il paese, comprese le zone più remote, grazie a finanziamenti degli Stati Uniti e del Giappone. L?assistenza ha raggiunto i coltivatori appena in tempo per la stagione di semina di settembre/ottobre. Nel complesso, oltre 300.000 famiglie hanno ricevuto attrezzi, semi vegetali e semi alimentari, quali mais, fagioli e sorgo, così da potere riprendere la produzione di cibo. Contatti: Lucia D?Aleo, Relazioni con i Media italiani alla Fao. Tel: 06-5705 2520; Fax: 06-5705 4974; e-mail: lucia.daleo@fao.org


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