Mondo

Angola: aiuti dall’Italia per la febbre di Marburg

Destinato agli operatori di Medici con l’Africa Cuamm il materiale sanitario raccolto da Protezione Civile, Regione Puglia e Aziende coordinate da Cittadinanza Attiva

di Emanuela Citterio

Arrivano oggi, martedì 13 settembre alle ore 13.00, all?aeroporto di Luanda (Angola), 10 tonnellate di aiuti sanitari messi a disposizione da Protezione Civile, Regione Puglia e Aziende coordinate da Cittadinanza Attiva per la Provincia di Uige, in Angola, dove sono attivi gli operatori di Medici con l?Africa Cuamm, impegnati a fronteggiare le conseguenze dell?epidemia di Marburg che ha causato la morte di più di 300 persone e il sacrificio della dottoressa Maria Bonino, pediatra di Medici con l?Africa Cuamm. A darne notizia è la stessa organizzazione di cui faceva parte Maria Bonino: “Partiti ieri, 12 settembre, dall?aeroporto di Pratica di Mare (Roma), con un C 130 dell?aeronautica militare, gli aiuti, una volta a Luanda, verranno trasferiti a Uige, nel nord dell?Angola, dagli operatori di Medici con l?Africa Cuamm con l?aiuto della Cooperazione Italiana” si legge nel comunicato di Medici con l’Africa Cuamm. Insieme al carico viaggiano due rappresentanti dell?organizzazione non governativa e tre operatori della Protezione Civile. A Luanda saranno accolti dall?ambasciatore italiano in Angola, Torquato Cardilli, dalla dottoressa Dolores Marin, capo-progetto di Medici con l?Africa, e da alcuni rappresentanti della Cooperazione italiana che si farà carico delle pratiche di sdoganamento. Le 10 tonnellate inviate sono costituite da presidi sanitari per la protezione degli operatori (camici, mascherine chirurgiche, guanti in lattice monouso), ancora esposti a un possibile rischio di contagio in una situazione sanitaria pesantemente critica, e da materiale sanitario di consumo (garze, sacchetti per i rifiuti, rotoli di carta assorbente e disinfettanti per le attività cliniche e per le strutture), indispensabile per supportare la ripresa delle attività ospedaliere. L’emergenza dell’epidemia di Marburg sembra rientrata nel Paese africano, grazie anche al lavoro costante dei medici e degli infermieri italiani del Cuamm rimasti sul posto nonostante la morte della collega volontaria. “Siamo grati alla Protezione Civile, alla Regione Puglia e a Cittadinanza Attiva per il prezioso aiuto” dichiara don Luigi Mazzucato, direttore di Medici con l?Africa Cuamm “questa manifestazioni di solidarietà, accanto alle tante che abbiamo ricevuto, ci motiva nella profonda determinazione di essere ?con l?Africa?. I nostri operatori sul campo, a Uige, confermano che il lavoro da fare è ancora molto: bisogna rimettere in funzione l?ospedale in tutti i suoi reparti e servizi, riconquistare la fiducia della gente, proseguire nel cammino di autonomia delle strutture, promuovere la formazione e l?aggiornamento del personale locale”.


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