Cultura

Andreotti a Berlusconi: subito intesa Stato-Islam

Nel corso del dibattito al Senato il senatore a vita: "Promuova un'intesa anche con l'Islam così come è stato fatto per le altre confessioni religiose"

di Riccardo Bonacina

”Presidente Berlusconi, lei ha detto cose molto giuste. E non se la prenda a male se delle volte si prendono delle frasi e ci si ricama sopra. Questo e’ un po’ dialettica non informativa ma dialettica politica”. Con queste parole il senatore a vita Giulio Andreotti ha commentato l’intervento del premier Silvio Berlusconi nell’aula di Palazzo Madama sugli attentati terroristici negli Stati Uniti.
Si tratta di dialettica politica, ha ribadito l’ex presidente del Consiglio, “però c’e’ un modo sul quale noi oggi possiamo metterci d’accordo. E se si fa avra’ un grande significato. Noi abbiamo secondo la nostra legislazione dei protocolli d’intesa con le diverse confessioni religiose. Per ragioni di carattere piu’ che altro formale, a lungo non si e’ riusciti a perfezionare l’intesa con l’Islam. Oggi queste ragioni procedurali non ci sono piu’. Io credo che se lei -ha detto rivolto a Berlusconi- si rendera’ parte attiva per fare in questo momento questo gesto altamente significativo, seguira’ una linea di insegnamento che noi avemmo quando voci si erano elevate per contrastare l’edificazione di una moschea qui a Roma. E cercavano di camuffare la loro opposizione attribuendo contrarieta’ alla Chiesa cattolica. Fu Paolo VI a dirci, non solo non sono contrario ma questa moschea arricchira’ la civilta’ di Roma”. Infine un suggerimento al presidente americano George W. Bush: ”Auguro al presidente Bush di avere la stessa capacita’ di convinzione e prudenza che ebbe suo padre. Forse gli costo’ il rinnovo della presidenza il non estendere l’operazione oltre la liberazione del Kuwait. Ma questo significa veramente fare una politica responsabile”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.