Volontariato

Andare sott’acqua non solo per sport

All’associazione Bluprojekt si tengono lezioni di sub per disabili nella piscina comunale di Calenzano

di Carlotta Jesi

«I disabili riescono a fare cose incredibili». Parola di Simone Innocenti, un istruttore subacqueo di 34 anni che con loro si immerge nelle acque dell?Argentario. Nonché presidente e direttore generale della ?Bluprojekt?, l?Associazione sportiva subacquea di Calenzano che oltre a offrire corsi di sub per disabili fisici lavora per l?abbattimento delle barriere architettoniche e la creazione di una nuova cultura dell?handicap. Rappresentanza italiana dell?Hsa, l?Associazione subacquea per disabili nata nel 1977 all?università della California, la Bluprojekt vanta un?esperienza decennale, istruttori che lavorano in tutta Italia e ben 32 associazioni ?gemelle? nel mondo. Presso la piscina comunale di Calenzano e le altre dislocate lungo lo stivale svolgono oggi attività subacquea circa 500 disabili che, dopo aver seguito i corsi, ottengono anche regolari patenti di tipo A, B e C. Volontari, istruttori, medici e terapisti della Bluprojekt hanno infatti sviluppato un metodo e dei precisi standard di riferimento secondo cui ?valutare? le prestazioni dei disabili e concedere diversi livelli di certificazione subacquea a chiunque sia portatore di un handicap dovuto a forme patologiche neuro motorie e sensoriali. Per prima cosa viene fatto un colloquio per accertare la reale motivazione del disabile, quindi si studia la sua personale patologia e si struttura un corso su misura. Capita spesso che gli aspiranti subacquei che presentano lo stesso tipo di handicap, come non vedenti e paraplegici, vengano riuniti per seguire corsi collettivi che favoriscono la socializzazione e l?inserimento in un gruppo. I benefici dei corsi di immersione sono tanti, soprattutto perché i disabili imparano a utilizzare muscoli che spesso non immaginano neanche di avere e acquistano fiducia in sé stessi. «La nostra responsabilità», spiega Innocenti, «è davvero grande perché concedere l?abilitazione a un subacqueo con limitazioni fisiche significa considerare non solo la sua sicurezza ma anche quella di chi si immerge con lui». Per garantire un?adeguata assistenza ai disabili la Bluprojekt organizza su tutto il territorio nazionale corsi per istruttori e aiuto istruttori che oltre alle tecniche speciali devono prepararsi emotivamente all?esperienza dell?immersione con un disabile. «Non pensavo che avrei provato emozioni così forti», dice Simone Innocenti che sott?acqua si immerge da oltre 8 anni e ai disabili si è avvicinato perché sentiva il bisogno di essere utile a chi è meno fortunato. «È proprio l?intensa emozione e il beneficio che i disabili traggono dall?immersione», spiega fiero, «che ci spinge a cercare sempre nuove tecniche e soluzioni». Nonché a organizzare manifestazioni come ?Fondali puliti?, gare nazionali di immersione, corsi e spedizioni di archeologia subacquea e anche collaborazioni con Rai3 e la fondazione Costeau. Ma proprio perché le attività sono molte i volontari non bastano e la Bluprojekt cerca sostenitori, collaboratori e soprattutto un maggior riconoscimento da parte degli enti pubblici. Le attrezzature sub devono infatti essere adattate ai disabili, gli addestramenti in piscina e le uscite in mare richiedono più tempo e così i costi salgono. L?associazione, che vive della quota associativa annua di 130.000 pagata dai suoi circa 700 membri, di donazioni private e qualche finanziamento pubblico, conta attualmente 6 istruttori di provata capacità ed esperienza e 20 aiuto istruttori. Tutti entusiasti di lavorare con disabili fisici e determinati a dimostrare che la disabilità fisica è una condizione, e non una malattia, che non preclude esperienze emozionati come l?immersione subacquea. Un’avventura blu che vuole crescere Così Simone Innocenti, presidente Bluprojekt descrive l?avventura della sua associazione in una lettera: «Più che istruttori, i subacquei dell?Has sono degli educatori. Cioè persone in grado di adattare la loro didattica alla mutevole realtà che si trovano davanti. La loro opera è fondamentale. Sono l?ossatura di tutta la nostra attività, un insieme raro e unico di competenze che con grande umanità e gioia vengono messe a disposizione dei disabili. Durante i corsi gli istruttori vivono momenti davvero unici e significativi: importanti sono non solo gli aspetti tecnico didattici (fondamentali per gli obiettivi da raggiungere), ma anche lavorare insieme per qualcosa in cui si crede, confrontare diversi modi di percepire la vita e, soprattutto, vivere in prima persona la realtà dell?handicap. Fino a questo momento è stata una bella esperienza e siamo convinti che il nostro intenso lavoro abbia fatto riflettere molte persone e stimolato la nascita di nuovi gruppi che operano in questo campo. Mettendo a disposizione la nostra conoscenza e i nostri materiali siamo riusciti a conquistare la stima del mondo sportivo per le persone disabili che si immergono. Ma ancora molto resta da fare. Cercheremo di promuovere nuove forme di associazionismo per eliminare definitivamente la ghettizzazione dei portatori di handicap. Per questo abbiamo bisogno di tutti»

La scheda

NOME	          BLUPROJEKT - ASSOCIAZIONE
                   SPORTIVA SUBACQUEAINDIRIZZO	          via Ciolli, 15
        	          50041 - Calenzano (Fi)TELEFONO           055/8873112COORDINATRICE      Simone InnocentiSCOPO	          Attività subacquea per disabili
                   e attraverso questa favorire 
        	          la socializzazioneANNO DI NASCITA    1988


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA