Non profit

Ancora provocazioni religiose, questa volta moschee nel mirino

Testi di maiale lanciate nei luoghi sacri ai musulmani

di Gabriella Meroni

Alcune teste di maiale sono state lanciate oggi all’interno di due moschee in prossimità di Kuala Lumpur, in quello che per gli analisti è un nuovo “tentativo di destabilizzazione”. «C’è ovviamente un tentativo da parte di qualcuno di incitare all’odio religioso», ha detto Anil Netto, analista politico, commentando l’accaduto nel suo blog. L’atto, molto offensivo per i musulmani che considerano il maiale un animale impuro, è l’ultimo di una serie di attacchi a centri religiosi iniziati in seguito al verdetto che il 31 dicembre scorso ha autorizzato una rivista locale cattolica a usare il termine Allah per definire Dio.

Sono 18 i centri religiosi presi di mira: a parte le due moschee di oggi, si contano 11 chiese, un tempio indù e quattro centri di preghiera musulmani. Netto ha invitato la cittadinanza a «non cadere nella trappola», mentre in molti hanno fatto notare che le relazioni tra i vari gruppi religiosi rimangono buone e che la maggior parte dei 26 milioni di abitanti ha condannato gli scontri di natura religiosa, a prescindere dall’obiettivo. Il 60 per cento della popolazione della Malaysia è di fede musulmana, il 40 per cento è buddhista e il nove per cento cristiana. Gli indù sono circa il sette per cento.


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