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Ancora morti a largo della Libia, Ocean Viking verso Augusta
Sono 17 le persone che mancano all'appello secondo quanto riferisce l'Oim che ha assistito le 82 persone riportate indietro dalla cosiddetta guardia costiera libica. Vittime che si aggiungono a quelle del naufragio di mercoledì 20 gennaio in cui hanno perso la vita 43 persone, tra cui Abdul, il giovane che indossava il berretto di lana della Juventus
Ancora morti a largo delle coste libiche. Sono infatti 17 le persone che mancano all’appello secondo le testimonianze raccolta dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni presente in Libia. Tra i morti anche donne e bambini come riferiscono i sopravvissuti che sono stati intercettati dalla cosiddetta guardia costiera libica e riportati nei campi di detenzione in Libia. Le 17 vittime si aggiungono a quelle del naufragio avvenuto il 20 gennaio a largo di Zuara in cui sono morte 43 persone, tra cui Abdul, il giovane con il berretto in lana della Juventus di cui Vita ha raccontato la storia.
Sollievo invece per i naufraghi a bordo della Ocean Viking della Ong Sos Mediteranee direti verso il place of safety di Augusta. Sono 373 le persone soccorse in differenti operazioni di salvataggio: a bordo ci sono 165 minori, di cui 131 non accompagnati, 21 bambini tra gli 0 e i 4 anni, 32 minori tra i 5 e i 15 e 31 donne sole. Durante la navigazione è stata necessaria una evacuazione medica d’urgenza nei confronti di una donna all’ottavo mese di gravidanza. Immediata la risposta della guardia costiera italiana che ha provveduto a portare la donna in salvo. La donna, camerunense ha viaggiato da sola mentre il marito si trova ancora in Libia, a Zawiya.
credit foto: Sos Mediterranee
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