Non profit

Anch’io a Bukavu: partiti

In 300 in partenza per l'azione internazionale di pace in Africa Il sottosegretario Serri: la vostra partenza è un vero e proprio evento politico

di Redazione

“La vostra missione nel Kivu è un vero e proprio evento politico, il più importante per il Congo dopo gli accordi di Lusaka”. Con queste parole Rino Ferri, sottosegretario agli Esteri, ha salutato i 300 partecipanti all’azione internazionale nonviolenta per la pace in Africa, in partenza questa sera alle 19 dall’aeroporto di Milano Malpensa. Il loro arrivo a Butembo è previsto per lunedì sera, il ritorno in Italia il 4 marzo. Obiettivo dell’azione: camminare a fianco delle popolazioni vittime delle guerre in un continente abbandonato a se stesso e denunciare le responsabilità dell’Occidente. “Un’iniziativa – ha sottolineato l’on. Ferri – che, oltre a sollecitare il dialogo intercongolese, ha costretto anche i Paesi vicini a porsi sull’onda della pace: in particolare l’Uganda, da dove la marcia di avvicinamento a Butembo partirà. Con l’occasione il sottosegretario ha annunciato il proprio impegno personale anche su altri fronti, primo fra tutti quello relativo agli aiuti al popolo iracheno: contrattempi come quello che ieri ha impedito la partenza di un volo umanitario per l’Iraq non si dovranno più ripetere, grazie alla semplificazione delle procedure di notifica al Comitato sanzioni.

Studenti, impiegati, medici, volontari che già sono stati in Africa, scout, pensionati, rappresentanti di Enti locali, preti e suore: queste le persone che, provenienti da tutte le regioni italiane, prenderanno parte all’azione di pace. La più giovane è una ragazza di 18 anni, il più anziano un pensionato di 74. Fanno parte del gruppo anche una squadra di calcio amatoriale di giornalisti, guidata da Marco Braghero, ex allenatore di basket vincitore, fra l’altro, di una Coppa Campioni e sette obiettori di coscienza (i cosiddetti Caschi Bianchi) in servizio presso l’associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini. Ma l’impegno dell’Associazione non si limiterà a pochi giorni: infatti tre ragazzi – ha annunciato don Oreste Benzi – rimarranno nel Kivu per un periodo di autentica condivisione della sorte della popolazione locale.
Fra i partecipanti, anche mons. Luigi Bettazzi, già Vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi e mons. Giuseppe Andreozzi presidente delle Pontificie Opere Missionarie italiane. Farà parte della comitiva anche un nutrito gruppo di giornalisti.

La richiesta alla società civile europea a recarsi in Congo, dilaniato da una guerra che nella parte orientale in due anni ha causato la morte di quasi due milioni di persone, era giunta espressamente dalla Società Civile, dalla Chiesa cattolica e da quelle evangeliche di Bukavu (Sud Kivu), ma dato l’ostruzionismo delle autorità locali i rappresentanti del coordinamento di Bukavu hanno deciso di spostare tutta l’iniziativa a Butembo, 300 chilometri più a nord.
Tutta la città, dove la popolazione vive nella totale precarietà e difficoltà a causa degli scontri fra vari gruppi armati, sta aspettando gli ospiti europei (italiani, tedeschi, spagnoli e un belga).
AI progetto hanno aderito molte personalità politiche (fra le quali il Presidente della Camera Luciano Violante e l’on. Pierluigi Castagnetti), Enti Locali (fra i quali le Regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana e Veneto, la provincia di Firenze e Bologna, i comuni di Genova, Trento, Ravenna), dello spettacolo (fra essi anche Moni Ovadia), dei mass media (fra gli altri il fotografo Oliviero Toscani), del mondo della chiesa e dell’associazionismo.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.