Sostenibilità

Anche Slow Food a “Fa’ la cosa giusta!”

L'associazione di gastronomi è presente alla fiera con il suo stand. I visitatori potranno assaggiare prodotti rari e "protetti" provenienti dall'Italia e dall'estero.

di Daniela Verlicchi

C?è anche Slow Food a ?Fa la cosa giusta!?. Come poteva mancare, d?altra parte, la più famosa organizzazione per la promozione di una cultura del gusto diversa ad una fiera che ha per tema proprio il cibo come oggetto di riflessione. L?associazione, spiega Carlo Casti, il responsabile di Slow Food a Milano, ha fatto un percorso, ?una sorta di maturazione che ci ha portati ad apprezzare, oltre al gusto, l?eticità di un prodotto?. ?Il cibo per noi dev?essere buono, giusto e pulito ? dice ?. Buono per le papille gustative, giusto nel senso che non deve produrre scompensi sociali e nemmeno ambientali (?pulito?)?. Da sempre infatti Slow Food valorizza la ?filiera corta?, quella che riduce i passaggi tra produttore e consumatore. I partecipanti ?Fa? la cosa giusta!? potranno assaggiare i cosiddetti prodotti dei presidi, produzioni di piccole dimensioni e di altissima qualità che, senza l?intervento di Slow Food, nel mercato globale rischiano l?estinzione. Specialità come il Montebole, un formaggio tortonese, (?uno dei migliori in Italia?, spiega Casti) che, senza l?intervento di Slow Food rischiava l?estinzione, o come il Biroldo, un insaccato della Garfagnana prodotto con le parti meno nobili del maiale. O ancora, il gelato fatto con latte vaccino e il pistacchio di Bronte e il cacao dell?Equador e il caffè delle Terre Alte di Huehuetenango (Guatemala), perché i presidi sono anche all?estero. Slow Food ?presidia? questi prodotti, promuovendoli e proteggendoli con la costituzione di ?consorzi? ad hoc.


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