Mondo
Anche Roma celebra il “Global Day for Darfur”
Duemila persone hanno manifestato con indosso una maglietta bianca con stampata la sagoma di una mano sporca di sangue e l'appello "Fermiamo il sangue nel Darfur"
di Paolo Manzo
Circa duemila persone, tra cui 150 rifugiati che da anni vivono in Italia, hanno manifestato oggi a Roma con indosso una maglietta bianca con stampata la sagoma di una mano sporca di sangue e l’appello “Fermiamo il sangue nel Darfur”. La giornata si è conclusa con l’annuncio dell’associazione ‘Italians for Darfur’ della richiesta avanzata al governo italiano di ricevere una delegazione di operatori umanitari e di rappresentanti del Darfur in Italia, affinché possano portare le proprie testimonianze e il loro punto di vista, avendo lo stesso spazio concesso al presidente del Sudan Omar al Bashir, venerdì scorso in visita a Roma. Oggi, in tutto il mondo, si celebra il ‘Global Day for Darfur’ e in Italia la manifestazione è stata caratterizzata dalla staffetta della fiaccola della pace, partita lo scorso agosto dal Ciad. Ad accompagnare il primo tedoforo, Daniele Nahum, giovane ebreo, un corteo di darfuriani che hanno mostrato uno striscione in cui chiedono alla Corte penale internazionale dell’Aja di processare il regime di Khartoum per i crimini di guerra commessi in Darfur. In piazza Farnese era allestita un’istallazione realizzata con diversi sacchi della spazzatura, con cartelli affissi sopra ad ammonire: “Contiene i diritti umani”, “contiene la verità sui massacri”, “contiene la pace in Darfur”. I rifugiati chiedono un accordo di cessate il fuoco senza condizioni, nell’ambito dell’intesa di tregua già raggiunta in Ciad nel 2004, un rapido dispiegamento delle truppe dell’Onu in Darfur, una no-fly zone sulla regione, il disarmo dei miliziani arabi janjaweed e l’apertura di un corridoio umanitario per gli aiuti alla popolazione costretta nei campi sfollati. Altri tedofori d’eccezione i giornalisti Tiziana Ferrario e Toni Capuozzo e Suliman Ahmed Hamed, un sopravvissuto del Darfur.
Il mondo politico – si legge in una nota – era presente in piazza con il presidente della Commissione Esteri della Camera, Umberto Ranieri e il senatore di Forza Italia Enrico Pianetta. Ranieri ha denunciato il “ritardo” dell’intervento della comunità internazionale nel Darfur, sollecitando un rapido dispiegamento delle truppe di pace dell’Onu e l’avvio del negoziato tra i ribelli e le autorita’ di Khartoum. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione ‘Italians for Darfur’, con il patrocinio del Comune di Roma e il sostegno dell’associazione Articolo21, della sezione italiana di Amnesty International, della Comunità Ebraica, dell’Ugei e dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’. Nei giorni scorsi sono giunti messaggi di adesione dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal presidente del Senato Franco Marini, dal presidente della Camera Fausto Bertinotti e dal vicepremier Francesco Rutelli.
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