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Anche Lodi è #NoSlot!

Il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno #NoSlot. Ordine del giorno fortemente voluto da amici come Luca Degano, Paolo Verdelli e Domenico Conia del Movimento 5 Stelle, approvato con 23 voti favorevoli e 4 astensioni

di Marco Dotti

Quando parliamo di azzardo di massa, non parliamo solo di malattia. Parliamo del nostro rapporto con qualcosa che va ben oltre l’azzardo stesso. Ma anche oltre il gioco e il denaro sprecato. Parliamo di quella dignità e di quella speranza di cui ogni turpe lucrum (così lo chiamavano un tempo) si nutre, pervertendole. Prima del denaro, della malattia o della dipendenza è di questa dignità e di questa speranza, della loro “cura” che dovremmo farci carico. E dunque del rapporto che noi, donne e uomini non giocatori intratteniamo con la città e i suoi spazi che parliamo. Spazi in cui ci riconosciamo sempre meno e sempre meno usiamo per quello che sono: luoghi di incontro e di confronto, non di usura e rovina. Per questa ragione, quella dell’azzardo di massa è una delle grandi questioni dei nostri giorni. È la forma ipermoderna, strisciante perché legalizzata, del narcotraffico. Crea dipendenza, ma assoggetta al suo degrado anche chi non è dipendente. Muove flussi ingenti di denaro e corrompe le ultime speranze di una vita vera, degna di essere vissuta; è una piaga, nessuno può credersene immune. Ma è anche l’occasione concreta da cui ripartire. 

Se ne sono accorti a Lodi, dove ieri 25 luglio durante un appassionato consiglio comunale è stato votat0 un ordine del giorno #NoSlot. Ordine del giorno fortemente voluto da amici come Luca Degano, Paolo Verdelli, Domenico Conia del Movimento 5 Stelle e molti altri. Un ordine del giorno a cui hanno mostrato attenzione ben 9 gruppi consiliari su 11 e infine approvato con 23 voti favorevoli e 4 astensioni.  

Ora tutto passa nelle mani del sindaco e della giunta, che hanno già mostrato di avere chiaro il fondo oscuro (antropologicamente oscuro) che si agita dentro la questione dell’azzardo di massa. Un azzardo capillarmente diffuso nei nostri territori attraverso le slot machine presenti in bar e locali d’incontro, in stazioni e tabaccherie.

Non sottovalutiamo la questione dell’azzardo nelle nostre città. Non sottovalutiamola, perché non riguarda solo il nostro presente, ma il futuro di chi verrà. Che città consegneremo loro? Che economia? Che libertà? Non sottovalutiamola soprattutto perché riguarda uno di quei processi che costituiscono la matrice stessa della spirale diseconomica (e non di mera crisi) in cui ci troviamo: lo sradicamento. Come comunità non dobbiamo soltanto reagire, ma agire di fronte a questo sradicamento che muta da dentro la ragione stessa del gioco (che è la relazione, non l’isolamento) e dei luoghi (un bar è luogo di socialità e di incontro, non di sperpero economico e dissipazione affettiva). Agire localmente è la sola strada e la sola arma che abbiamo, per incidere globalmente. La questione del gioco ci offre la possibilità di tornare protagonisti, di rompere vecchi schemi, di agire come attori, e non reagire come meri spettatori dinanzi a comunità che rischiamo di sentire sempre meno nostre e di vedere sempre più lontane. 

A Lodi hanno cominciato e cominciato bene. Grazie davvero, a nome di tutti. Adesso tocca a noi (a tutti noi) sostenerli.

dal blog Seconda Classe

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