Famiglia

Anche le campagne diventano globali

Dopo il vertice le ong impegnate contro l’Aids, la povertà e a favore della cancellazione del debito ridefiniscono le strategie.

di Carlotta Jesi

Debito, diritto alla salute, povertà. Al G8 su questi temi è cambiato tutto. Non dal punto di vista delle soluzioni politiche, questo è certo: un fondo da un miliardo di dollari per combattere l?Aids e la promessa di continuare a cancellare il debito del Sud, al 23% della popolazione mondiale che vive con meno di 2 dollari al giorno e ai 4,5 milioni di sieropositivi sudafricani fanno appena il solletico. È per le campagne sociali sul debito, l?accesso ai farmaci e la povertà che il Summit di Genova segna una svolta. Per Medici Senza Frontiere, da mesi in prima linea nella lotta contro il prezzo troppo alto delle medicine salvavita per il Sud del mondo, la svolta significa sfidare le multinazionali sul loro stesso terreno: la ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. Spiega Nicoletta Dentico, responsabile della campagna Access to essential medecines: «Boicottare le aziende non basta, bisogna offrire un?alternativa vera ai loro prodotti, far loro concorrenza. Per questo stiamo lavorando a una partnership con l?istituto Pasteur di Parigi per lanciare anche sul mercato del Sud del mondo, e a prezzi giusti, i farmaci salvavita e antiretrovirali». Diversi anche gli interlocutori con cui Medici Senza Frontiere – che ha rifiutato l?offerta di entrare nel board direttivo del fondo lanciato al G8 perché aperto alle aziende farmaceutiche – intende ridiscutere il diritto alla salute sotto l?equatore: «La battaglia sulla salute oggi si gioca prima di tutto in seno all?Omc, sui brevetti. Il nostro obiettivo, oggi, non è di cancellare le patenti sui farmaci ma di far valere le leggi che consentono di non rispettarli in caso di emergenza sanitaria. L?interlocutore più adatto per iniziare a far leva sulle eccezioni sanitarie è il ministro Ruggiero, che conosce alla perfezione i meccanismi dell?Omc. Altro terreno di lobby sarà Bruxelles: quattro anni fa l?Unione europea appoggiava le multinazionali del farmaco, in occasione del processo di Pretoria e del contenzioso fra Brasile e Omc si è schierata a favore del diritto alla salute». Cambio di rotta anche per la campagna inglese Drop The Debt: da atto di perdono legato al Giubileo, la remissione del debito d?ora in avanti verrà proposta come azione necessaria per fermare l?Aids, la schiavitù, la povertà e il digital divide nel Sud del mondo. Adrian Lovet, presidente della campagna, spiega così la nuova strategia scelta da Drop The Debt: «Nei G8 di Birmingham e di Colonia siamo riusciti a cancellare un terzo del debito totale. A Genova nessun passo avanti è stato fatto: è tempo di presentare il tema del debito in un contesto più ampio e più tangibile. Sapevate, per esempio, che i Paesi più colpiti dall?Aids sono anche quelli con più debito?». Forse, neanche immaginavate che durante il Public Forum tenutosi a Genova nella settimana del G8 una bella fetta del popolo anti globalizzazione ha deciso di ?tradire? Seattle e spostarsi verso Porto Alegre. A spiegare come mai è Rosario Lembo, presidente del Cipsi: «I risultati di questo Summit indicano che d?ora in poi per risolvere i problemi del Sud dobbiamo lasciarci guidare da chi cerchiamo di aiutare. La via da seguire è quella che la società civile ha iniziato a percorrere a Porto Alegre. Senza dimenticare il potere della cittadinanza attiva».


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