Non profit

Anche in Lombardia arriva la legge no slot

Ecco tutte le novità che verranno introdotte dalla Regione. In allegato il testo della proposta di legge contenente le “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico”

di Lorenzo Alvaro

È tutto pronto. La Regione Lombardia è pronta a varare la sua prima legge «no slot». Il progetto di legge contenente le “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico” è stato approvato all'unanimità dalla IV Commissione Attività Produttive, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord). Il nuovo progetto di legge verrà sottoposta al vaglio definitivo dell'Aula il prossimo 15 ottobre.

Le novità del provvedimento
Gli undici articoli del provvedimento contengono novità in materia di contrasto al gioco d'azzardo patologico e di assistenza ai giocatori dipendenti: viene istituito un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, è promossa la formazione per i gestori di slot e per la Polizia locale, è prevista la realizzazione, entro sei mesi, di un marchio regionale “no slot”, è imposta la presenza nei locali che ospitano slot di materiale informativo sui rischi della dipendenza da gioco, è inserita la possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap, viene introdotto un “contributo etico obbligatorio” per i gestori di apparecchiature legate al gioco d'azzardo, viene previsto il divieto di pubblicizzare il gioco d'azzardo sui mezzi di trasporto pubblico, vengono imposte norme rigide per l'accesso ai locali dove siano presenti più di tre slot machine, viene determinata in 500 metri la distanza minima dai luoghi sensibili (scuole, oratori, centri sportivi, strutture socio-sanitarie), vengono ampliati i poteri di intervento dei Comuni sulla collocazione dei luoghi dove sono presenti slot e concessi ai sindaci possibilità di prevedere forme premianti per disincentivare il proliferare delle apparecchiature, sono definite le linee di interveno delle Asl e le attività di formazione e prevenzione nelle scuole.

Non solo. Vengono avanzate anche proposte inedite a livello nazionale. Ad esempio si giocherebbe alle macchinette solo con l'uso obbligatorio della carta regionale dei servizi, una misura che grazie a un chip consentirebbe di intervenire e interrompere il gioco in base a un “timer”, fino ad inibire in casi di rischio per tempo limite e oltre i limiti.

«La Lombardia ha avuto il coraggio che è mancato allo Stato», ha detto Ciocca, che ha anche distribuito a tutti i commissari una maglietta ad hoc sul provvedimento approvato, «in questo modo la Regione contrasta non un gioco, ma un pericolo e una patologia. Ora ci mettiamo al lavoro anche per intervenire a livello nazionale, ma nel frattempo incassiamo punti importanti come le distanze dai luoghi sensibili, il divieto di pubblicità, il numero verde e la stretta collaborazione con le Asl».

Ciocca poi sottolinea che «questa è una legge su cui il presidente Roberto Maroni ha investito molto. Ecco perchè i tempi sono stati così stretti e il provvedimento che sta prendendo forma così completo».

«Devo dire che siamo stati coinvolti nella stesura di questa legge e chiamati in audizione dallo stesso presidente Maroni», sottolinea Simone Feder, animatore del Movimento No Slot, «Questa legge darà più poteri ai Comuni e quindi ai sindaci. Ci si è resi conto dell'urgenza di intervenire, copratutto a Pavia dove abbiamo una media di una macchinetta ogni 110 abitanti, a differenza della mediaq nazionale di un apparecchio ogni 150 persone». 

Ora non resta che aspettare l'approvazione.


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