I ghiacciai più piccoli dell’Himalaya sono i più vulnerabili, e rischiano di sparire nel giro di pochi decenni. Questo comporta importanti conseguenze nel regime delle acque, nei mezzi di sussistenza di milioni di persone, negli ecosistemi e nella biodiversità di ampie aree. È quanto dimostra il nuovo rapporto del WWF India e del Bit – Birla Institute of Technology. Testimonianza sui cambiamenti: i ghiacciai dell’Himalaya indiano . Studi recenti su 466 ghiacciai dell’Himalaya indiano indicano una riduzione del 21% delle aree ghiacciate dal 1962 a oggi, ma mentre i ghiacciai più piccoli hanno subìto una riduzione di circa il 38%, quelli più grandi si sono ridotti in media del 12%. «Ci preoccupa il declino veloce dei ghiacciai più piccoli», ha detto Ravi Singh, segretario generale del WWF India. «Dobbiamo fare una valutazione costante e a lungo termine per controllare i parametri idro-metereologici nelle vicinanze dei ghiacciai e poter pronosticare meglio gli scenari futuri delle risorse d’acqua».
Lo studio afferma che l’impatto della ritirata dei ghiacciai sui mezzi di sussistenza della gente, sugli ecosistemi e sulla biodiversità è stato sottostimato fino ad oggi. Le comunità vicine a Gangotri hanno indicato cambiamenti dei livelli di precipitazioni nevose nei mesi invernali, con conseguente minore umidità del terreno, che a sua volta comporta cambiamenti delle coltivazioni e delle risorse d’acqua. La regione dell’Himalaya comprende circa 33mila kmq di aree ghiacciate e le acque dei suoi ghiacciai alimentano dieci dei maggiori fiumi dell’Asia, contribuendo alle risorse di acqua potabile, irrigazione, energia idroelettrica, pesca, navigazione per più 1,3 miliardi di persone che vivono a valle. La ricerca descritta nel rapporto, attualmente in corso, monitora dal 2006 due ghiacciai dell’Himalaya centrale: il Gangotri, un ghiacciaio lungo 30 km, principale fonte del fiume Gange, e il Kafni, lungo 4,2 km e fonte del fiume omonimo.
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