Anziani
Anche il telesoccorso ha imparato a fare rete
L’invecchiamento della popolazione ha reso sempre più necessario lo studio e l’utilizzo di strumenti per garantire, quando possibile, il permanere al proprio domicilio in sicurezza. Da quasi quarant’anni il Gruppo Urmet si occupa di telesoccorso e negli ultimi tempi con Urmet Ate c’è stata un’evoluzione del sistema che prevede la partnership con la cooperazione sociale e grazie a un progetto a Milano si potrà anche misurare l’impatto di questa evoluzione
di Redazione
Di fronte all’invecchiamento della popolazione, ai tanti ancora potenzialmente autonomi e che vivono soli in casa propria, è di primaria importanza garantire loro la giusta assistenza. Ma come farlo? Come aiutare le persone anziane a sentirsi sicure del fatto che in caso di necessità ci sia la possibilità di un aiuto veloce?
Telesoccorso, uno strumento utile
Uno degli strumenti che possono permettere il permanere a casa in sicurezza è il telesoccorso che, non a caso, è tra i progetti previsti all’interno del Pnrr in una logica di collaborazione tra privati, privato sociale ed enti pubblici. Ad esempio, uno dei progetti inseriti in questa logica è “Cura”, intesa come acronimo di Conoscere, Unire, Raggiungere e Assistere. E “Cura” è proprio il nome del progetto che, appena partito, nei Municipi 3, 4 e 8 di Milano ha l’obiettivo di migliorare l’assistenza domiciliare alle persone anziane.
Urmet Ate è il partner tecnologico di questo progetto, accanto al Comune di Milano e Milano Welfare, e tre cooperative sociali: Assiste, Cogess ed Eurekae. La rete, la sinergia tra enti pubblici e organizzazioni del settore privato sociale è proprio il plus che affronta le sfide complesse e multidimensionali dell’assistenza domiciliare. L’iniziativa milanese ha anche un partner scientifico, Secondo Welfare, che valuterà l’impatto del progetto permettendo così la misurazione delle soluzioni adottate.
Un sistema che evolve
Quale il legame tra Urmet Ate e il telesoccorso? «Il telesoccorso nasce in Urmet nel 1987 seguendo un’intuizione di fronte all’invecchiamento graduale della popolazione e alla necessità di protezione della persona», ricorda Donatella Monegato, direttore generale di Urmet Ate che è la società del Gruppo Urmet ad averne acquisito il know how.
Urmet è un’impresa italiana nata occupandosi di telefonia alla fine degli anni Trenta del secolo scorso e che da una quarantina di anni si occupa di telesoccorso a livello nazionale. «Ora siamo davanti a un’evoluzione di questa offerta, con un prodotto dedicato, Myosos ed un servizio Urmet Care, che si inseriscono e vanno in aiuto della rete di cooperative sociali già impegnate nell’assistenza agli anziani e delle persone fragili» precisa Monegato.
Oltre l’allarme telefonico
Il telesoccorso oggi va pensato ben oltre l’allarme telefonico che inoltra una chiamata di allerta. «Grazie al monitoraggio a distanza e alla domotica c’è la possibilità di controllare molti altri eventi. Quello che abbiamo oggi è un sistema integrato», illustra Monegato. «Non solo la persona indossa un telecomando per richiedere un soccorso in qualsiasi situazione, ma anche nell’abitazione è attivo il monitoraggio di fumi, gas e allagamenti. Un’ulteriore novità è l’introduzione della misurazione di parametri non vitali, come la misurazione della glicemia o della pressione. L’anziano utilizzando i suoi soliti device così invia la segnalazione alla centrale operativa, che monitora la situazione e smista le informazioni».
A oggi Urmet ha attivato in tutta Italia circa 30mila utenze che fanno riferimento a un centinaio di centrali operative. «Collaboriamo sempre con cooperative sociali o associazioni di volontariato in un sistema flessibile che permette risposte ad hoc alle segnalazioni delle persone anziane» osserva Monegato ricordando che in Veneto, dove è stata fatta una gara a copertura regionale per il servizio le utenze attivate sono circa 15mila «in un servizio pubblico a tutti gli effetti».
Il progetto e le tecnologie di Urmet Ate saranno presentate a Exposanità a Bologna fiera in programma dal 17 al 19 aprile.
Tutte le foto da ufficio stampa
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