Non profit

Anche il Lazio vara la legge #NoSlot

Approvate all'unanimità le “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”. Questo il verdetto uscito dall'aula del Consiglio della Regione. Ecco cosa prevede il testo

di Marco Dotti

Approvate all'unanimità le “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”. Questo il verdetto uscito oggi, 24 luglio, dall'aula del Consiglio della Regione Lazio che, finalmente, si dota di una legge #NoSlot contro le dipendenza da azzardo (chi avesse ancora dei dubbi sulla questione legga l'ultima, allarmante relazione del Dipartimento delle politiche antidroga →qui .
Il commento a caldo del presidente Nicola Zingaretti è stato significativo: “L’approvazione di questa legge è un passo significativo che ci permetterà di aiutare le famiglie.  Quando il gioco diventa dipendenza, chi ha la possibilità d’intervenire ha la responsabilità d’aiutare chi ne ha bisogno”.
 
Ma che cosa prevede la nuova legge regionale approvata in tempi record (→ qui la notizia sull'iter legislativo)? Ecco l'asse portante del provvedimento:
  1. Regola la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette "aree sensibili" come scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani e prevedendo dei premi per gli esercizi commerciali che provvedano a rimuovere o non installare slot machine.
  2. Dispone il divieto di pubblicizzare l'apertura o l'esercizio di sale da gioco che prevedano vincite in denaro.I gestori di sale bingo, ricevitorie, agenzie ippiche dovranno esporre all'ingresso dei locali e sui relativi apparecchi materiale  informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti sul territorio.
  3. Istituisce un marchio per indicare gli esercizi commerciali dove non ci sono apparecchiature per il gioco d'azzardo.
Il presidente della commissione Politiche sociali e salute, Rodolfo Lena (Pd) ha commentato:  «il voto all’unanimità dimostra che quando si pone al centro del dibattito politico il bene collettivo e la salute pubblica non ci sono schieramenti né interessi di parte che tengano. La ludopatia è un male dei nostri tempi e come tale va trattata, senza calcoli di opportunismo né leggerezza nel porre delle limitazioni a tutela della fasce più deboli della popolazione. La crisi economica degli ultimi anni ha paradossalmente fatto aumentare il grado di esposizione delle famiglie laziali ed italiane all’azzardo, probabilmente nella speranza di poter riscattare con una semplice giocata drammi gravi come la perdita di lavoro, casa e affetti. Ciò che manca è la corretta informazione su rischi del gioco e sulle effettive probabilità di vincita: per questo ci siamo concentrati molto anche sulla disciplina della pubblicità e della comunicazione in generale legata ad attività potenzialmente ludopatiche».


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