Politica

Anche i vigili del fuoco contro gli F-35

Il sindacato di base del corpo dei pompieri partecipa alla 'Notte in bianco' di protesta per sabato 13 luglio a Bellinzago Novarese: "Abbiamo caschi deformati ma il governo sceglie di acquistare quelli per i caccia, che costano 500mila euro ciascuno"

di Daniele Biella

Gli F-35 continuano a tenere banco nell'agone dell'opinione pubblica. Dopo la polemica dei giorni scorsi sul fatto che il Consiglio supremo della Difesa si era schierato contro la mozione della Camera che "sospende l'acquisto dei caccia fino alla valutazione di una commissione ad hoc" (a breve il testo arriva in Senato), ora è il Corpo nazionale dei vigili del fuoco che entra nel cuore della questione, attraverso un duro comunicato della propria Usb, Unione sindacale di base. Prendendo nettamente posizione: "Come cittadini, ma anche come lavoratori vigili del fuoco abbiamo bisogno di sapere quali siano le reali priorità di questo governo. Dopo le affermazioni sulle commesse per acquisto dei famosi F-35, viene da sé che la questione lavoro passa in secondo piano, così come il sistema di salvaguardia e tutela del territorio del Paese", recita la nota diffusa online sul sito ufficiale, con la quale i vigili del fuoco decidono di scendere addirittura in piazza. Sabato 13 luglio alle ore 19, infatti, si uniscono all'iniziativa 'Notte in bianco' indetta dal Movimento NO F-35 a Bellinzago Novarese per manifestare la loro contrarietà al programma d'acquisto governativo dei cacciabombardieri.

"Il corpo nazionale, ormai da anni, è in balia di una situazione debitoria verso officine e fornitori carburante disastrosa, tanto che non sappiamo in futuro ancora per quanti giorni i vigili del fuoco possano garantire il soccorso a 360 gradi", prosegue il sindacato, "si lavora in condizioni pessime, con Dpi (Dispositivi di protezione individuale) di quart’ultima scelta, tanto è che sugli interventi si sono bruciati e i caschi di protezione deformati, e il governo continua a comprare caschi per pilotare gli F35 al prezzo di 500mila euro l’uno!".

Ancora: "A tutto ciò si aggiunge che è scaduta da alcuni mesi l’assicurazione sanitaria per questa categoria, che ricordiamo è esente Inail, altamente a rischio infortuni proprio per la particolare pericolosità del lavoro svolto", ricorda l'Usb, "il governo faccia un atto di coraggio e destini quei fondi al lavoro ed al soccorso, allo Stato sociale, considerando anche l’eliminazione della precarizzazione all’interno della macchina soccorso (dove vi sono 60mila precari a fronte di nemmeno 30mila permanenti e amministrativi) e con il ripristino dei fondi di gestione tagliati ai vigili del fuoco del 75%".

La Usb chiede infine che "si investa sul soccorso attraverso il rilancio di questo settore che di indubbio valore e rivolto a cittadini. Basta con spese inutili come gli F35 che non ci sono utili in nessuna occasione: i vigili del fuoco, un servizio sociale per il paese, dice 'No' a fabbricanti di strumenti per fare guerre".

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