Cultura

Anche i clochard hanno il loro ’68

Carta d' identità di: Cena dell'amicizia: Associazione che si occupa dell' assistenza e accoglienza di emarginati senza tetto

di Antonietta Nembri

Il 1968 non è solo l?anno della contestazione. L?8 maggio del ?68, infatti, nasceva un?esperienza di accoglienza che ancora oggi è un punto di riferimento importante per la città di Milano. Proprio a quattro passi dalla facoltà di Architettura, un venerdì sera alcuni giovani dell?oratorio della parrocchia di San Giovanni in Laterano (oggi San Pio X) decisero di invitare a cena i clochard della zona di Città Studi, un gesto semplice se si vuole, il gesto fondante di quella che oggi è l?associazione ?Cena dell?amicizia?.
«È stata un?idea che ci è venuta così, spontaneamente», racconta Ermanno Azzali uno dei ?ragazzi? di 30 anni fa e oggi presidente dell?associazione. «Allora facevo l?educatore in oratorio, facevamo la classica buona azione, poi abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso. In parrocchia c?era l?abitudine della ?colazione benefica? la domenica mattina prima della Messa, con alcuni amici abbiamo pensato invece di sederci a tavola con i senza dimora, di trovarci con loro una volta la settimana». E così la prima cena vede la presenza di nove barboni, «eravamo un po? disorganizzati: non avevamo attrezzature, con noi c?erano gli scout e usavamo le cucine da campo, piano piano l?impegno è diventato più preciso», ricorda Azzali. E così settimana dopo settimana arriva la scoperta delle esigenze sempre maggiori degli ospiti che non erano solo quelle di un pasto caldo. Poi gli ospiti della cena diventavano sempre più numerosi, dai primi nove si è arrivati ad avere anche un centinaio di commensali. Passano gli anni e il gruppo si è allargato: nel 1985 costituisce l?associazione che quattro anni dopo si iscrive all?albo delle associazioni di volontariato della Regione Lombardia, nel ?93 poi arriva il riconoscimento giuridico.
Nell?89, sempre l?8 maggio, viene inaugurato il Centro notturno di accoglienza (Ce.N.A.) ?Clemente Papi?, che sorgeva proprio dal desiderio, maturato nel corso degli anni con l?esperienza della Cena settimanale in via Villani, di dar vita a una comunità di accoglienza stabile in cui farsi carico dei problemi delle persone senza fissa dimora e tentare il loro reinserimento nella società. «L?idea del centro notturno ci era venuta già nel ?71, ma abbiamo dovuto aspettare di diventare ?grandi?, per fare l?accoglienza notturna serviva qualcuno che facesse una scelta di vita, qualcuno insomma che, come diciamo noi ?tiri il carretto?», spiega Ermanno Azzali. «Quello che ci fa più piacere è che il nostro gruppo nato spontaneamente opera ancora come un gruppo giovanile e soprattutto è un gruppo spontaneo che oggi festeggia i suoi primi trent?anni». Oggi i volontari sono una settantina, dai 18 ai 55 anni, con un?età media di 24, sono sempre più numerose le persone giovani che si avvicinano alla Cena dell?amicizia.
Ma con il passare degli anni si ampliano anche le attività: la Cena del martedì iniziata nel ?68, oggi prosegue spostata nelle sale della parrocchia San Pio V in via Lattanzio e ora ospita una quarantina di persone, uomini e donne, in prevalenza pensionati, ai quali i volontari offrono un supporto di assistenza sociale e soprattutto di amicizia. Poi c?è il centro Clemente Papi che ospita 13 persone senza fissa dimora segnalati dai servizi territoriali (Comune e Asl), dal 1997 c?è un centro di accoglienza diurna che ospita 12 persone e che le accompagna in un cammino di reinserimento sociale e lavorativo. Sempre dall?anno scorso sono attivi anche gli ?appartamenti di terza accoglienza? si tratta di dieci mini-alloggi, in grado di ospitare 15 persone, locati dall?Aler. Si tratta di un?altra tappa nel percorso di recupero e reinserimento sociale.
Antonietta Nembri

La scheda:

Nome: Associazione cena dell’ amicizia
Indirizzo: Via grazzini 12 20158-milano
Telefono: 02-332220600-39310264
Presidente: Ernanno Azzari
Scopo: Assistenza e accoglienza emarginati senza tetto.Accompagnamento al rinserimento sociale lavorativo
Data di nascita: 1968

L’ accoglienza
Una volta barboni, oggi emarginati

Trent?anni e non sentirseli, questo il motto dei ragazzi, oggi cinquantenni che nel ?68 hanno dato vita alla ?Cena dell?amicizia?. In questi anni, dal loro osservatorio hanno visto cambiare le problematiche dei clochard. «Sono cambiate in peggio», ammette Ermanno Azzali presidente dell?associazione. «Allora era una scelta di vita, sceglievano il ?bottiglione?. Oggi è un ?scelta? quasi obbligata dalla disgregazione della famiglia: i più giovani fuggono da famiglie disfatte. La disgregazione familiare è il denominatore comune, tra i trentenni sono molti i divorziati». Gli emarginati sono accolti nei due centri, il notturno e il diurno, mentre la cena del martedì ha cambiato ?utenti?. «Vengono uomini e donne anziani, sono gli ?emarginati del pianerottolo?, pensionati che hanno molta dignità, non chiedono mai, i volontari li seguono anche a casa», spiega Azzali. Un percorso di accoglienza, di amicizia che prosegue e che dall?anno scorso continua con la terza accoglienza che accompagna gli ospiti al reinserimento sociale grazie all?opportunità offerta dai mini alloggi dell?Aler, nel quartiere Molise-Calvairate, dove le persone seguite sperimentano una semi autonomia. E le novità non sono finite: «Abbiamo trovato un nuovo luogo dove invitare i nostri amici, ancora più accogliente e aperto», conclude Ermanno Azzali.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.