Formazione
Anche i bagnini ci hanno provato
10 anni di onlus/ Volevano costituirsi in associazione senza fine di lucro. Come pure quel gruppo di appassionati in letteratura erotica...
Dieci anni di onlus e 7 anni (da parte mia) di risposte ai quesiti sulle onlus su queste pagine. Mentre il mondo cambiava maledettamente in fretta, e a spanne direi non sempre verso il meglio, una sicurezza – per tutto questo tempo – mi ha fatto compagnia, l?arrivo di una email o la telefonata di una giornalista di Vita con la frase «questo è proprio adatto a te!».
Il termine ?adatto? è ambiguo, dato che non credo si riferisca alle mie presunte competenze, quanto – temo – alla complessità umana di chi lo scriveva o della situazione nella quale questo si trovava.
Ho assistito a liti furibonde tra soci che si lamentavano della presunta scorrettezza dell?altra parte («non mi fanno leggere i libri verbali, ci tengono all?oscuro di tutto») e spero sia servito qualcosa il richiamo tanto ai principi democratici che devono regolare la vita di un?associazione e che devono essere riportati sullo statuto, quanto al principio del ritorno alla realtà. In un?associazione non si è come in un condominio, dove la proprietà dell?immobile è l?unica ragione che mi fa sedere accanto ad altre persone; in un?associazione si sta assieme perché si è convinti che anche l?altro è una risorsa per perseguire un fine comune.
Tra i rapporti conflittuali, segnalo il quesito di un presidente (novembre 2002) che chiedeva se un socio che si presenta furibondo in consiglio direttivo e restituisce la divisa sociale, i tesserini di riconoscimento e tutta l?attrezzatura che l?associazione gli aveva fornito, respingendo qualsiasi invito a ripensarci, possa considerarsi receduto dall?associazione. Rispondevo che la nostra qualità della vita si innalzerebbe non poco se tutti gli scocciatori si autoeliminassero!
Ma l?ambito più interessante rimangono le attività (assolutamente atipiche) per le quali molti lettori ci hanno chiesto se erano «da onlus».
Sul reiki e l?olismo ho faticato non poco (marzo 2004), per mia beata ignoranza. Per non dire – per un genovese come il sottoscritto poco avvezzo all?arte natatoria – la sorpresa alla richiesta di far diventare onlus un gruppo di bagnini (giugno 2004). E non si finiva qui. Tanto stupore – credevo fosse uno scherzo – mi sollevò la richiesta di far diventare onlus un gruppo di persone appassionate di letteratura erotica (luglio 2004). Rispondevo per il no, affermando che in merito alla qualifica dei ?soggetti svantaggiati? sarebbero potuti facilmente nascere equivoci, che avrebbero sì portato della pubblicità, ma non del tipo che auspicavano.
C?è chi vuole decidere su se stesso, cioè diventare presidente e direttore senza affrontare il problema del conflitto d?interessi o quella piccola questione rubricata come distribuzione indiretta degli utili… E chi voleva gestire un ristorante tramite una fondazione non lesinava di fantasia, certo. In generale mi sento ben fortunato a rispondere ai tanti quesiti, a volte strampalati, ammettiamolo. Rischiarano certe giornate uggiose, rendono azzurro quel cielo di Lombardia, così bello quand?è bello.
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