Politica
Anche Action Aid dice no allo “scippo”
L'organizzazione chiede chiarezza al governo
Action Aid prende posizione sulla distrazione dei fondi dell’8 per mille a gestione statale, e lo fa con jun comunicato pubblicato sul proprio sito. Eccolo.
<<Nel 1985 vide la luce la legge cosiddetta dell’8×1000, che prevede la possibilità per i cittadini di indirizzare parte della loro IRPEF ad alcune confessioni religiose.
Il contribuente, però, può scegliere di destinare queste risorse allo Stato che, secondo l’articolo 48 della legge, prevede che siano utilizzate «per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali; dalla Chiesa cattolica per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo».
Come si vede, tra i temi indicati vi è anche quello della fame nel mondo, particolarmente connesso al lavoro di ActionAid. Quest’anno, però, il governo ha deciso che i fondi raccolti sarebbero stati destinati esclusivamente alla prevenzione di catastrofi naturali e per affrontare l’emergenza del sovraffollamento delle carceri. Due temi importanti e urgenti, è indiscutibile.
Il punto, dunque, non è quello di contestare le scelte del governo nel destinare i fondi raccolti tramite l’8×1000 a una questione o un’altra. Il punto è invece quello di chiedere trasparenza e chiarezza su come queste decisioni vengono prese. È insomma una questione di accountability, intesa come il rendere conto di ciò che si fa, il che è un dovere, soprattutto per chi gestisce risorse della collettività.
Chi volesse approfondire la questione può seguire questo link, che rimanda a una petizione sostenuta anche dal CINI, network di associazioni di cui ActionAid è fondatore>>.
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