Welfare

anap, così gli artigiani modellano la solidarietà

Servizi alla persona, scuole in Africa, centri di ascolto, musica per nonni e nipoti: la realtà legata a Confartigianato si caratterizza per l'apertura anche ai non soci

di Maurizio Regosa

Il 17 aprile saranno in decine di piazze per sensibilizzare la popolazione sull’Alzheimer. In settembre, dal 23 al 25, ad Arezzo si svolgerà il festival «Persona, famiglia, comunità». Sono solo alcuni dei “filoni” sociali portati avanti da Anap, l’associazione costituita all’interno di Confartigianato che si propone di rappresentare e tutelare anziani e pensionati. Una realtà senza fini di lucro appena entrata nel Comitato editoriale di Vita, che raccoglie 230mila soci ed è radicata territorialmente grazie a 118 sedi provinciali.
«Anap fa parte di Confartigianato Persone», premette il segretario nazionale Fabio Menicacci (nella foto), «che raccoglie quei soggetti del sistema che offrono servizi alle persone: Ancos, il Caaf e il patronato Inapa». Un sistema che guarda con speciale attenzione al mondo artigiano, ma che è capace di andare anche parecchio lontano. In Africa, persino. In Etiopia, ad esempio, è stata costruita una scuola d’impresa per avviare a un mestiere i ragazzi, con artigiani italiani che gratuitamente vanno a insegnare. Col tempo, lì vicino, è sorto anche un ospedale. Prossime tappe un campus (per ospitare gli studenti, che vengono da tutto il Paese) e spazi per nuove botteghe artigiane. Iniziative sostenute dal 5 per mille, ma anche da collette tra i soci.
Come è avvenuto per il terremoto in Abruzzo e come accade per tutti gli altri fronti in cui Anap è impegnata: dai corsi per sostenere la genitorialità ai centri d’ascolto, una sessantina. «Cerchiamo di far fronte alle esigenze dei nostri soci, ma non solo: nei centri d’ascolto vengono anche persone che non provengono dal nostro mondo», spiega il presidente nazionale Enzo Ciccarelli. L’Osservatorio della terza età che individua esigenze e possibili soluzioni; il progetto Alzheimer che raccoglie dati per contribuire a prevenire l’insorgere della malattia; il sostegno all’aretina Filarmonica Guido Monaco, salvata dalla chiusura e declinata in chiave intergenerazionale (nonni e nipoti, insieme, nel nome della musica); il turismo sociale: iniziative molto articolate che mirano a coinvolgere la popolazione tutta, valorizzando al contempo l’artigianato. «Nel prossimo Festival della persona ci occuperemo in particolare anche di quelle botteghe che offrono servizi; da anni andiamo nelle scuole a spiegare le opportunità anche lavorative», chiosa Ciccarelli.
Le strategie future proseguiranno su questa linea. «Sappiamo che i nostri soci e le loro famiglie necessitano di servizi molto articolati, dalla badante alla previdenza integrativa», spiega il presidente, «e stiamo lavorando ad alcune sinergie. Ad esempio un protocollo con il gruppo cooperativo Cgm e con Welfare Italia, che consentirà a noi l’accesso a servizi qualificati e alle cooperative sociali di poter usufruire del supporto delle nostre strutture». Quanto alle ricadute concrete di tale collaborazione, è in fase di sperimentazione, con Confartigianato Toscana, un modello di casa domotica per anziani (o disabili), che permetterà tra l’altro una sorveglianza sanitaria immediata. Si tratta ora di trovare una comunità che voglia “sottoporsi” alla sperimentazione.

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