Non profit

An va al Congresso. I social boys, outsider di Fini

Ci sono gli ambientalisti, i fans del Terzo Settore. E persino gli amici degli extracomunitari. Come l’assessore veneto che aprirebbe le porte agli immigrati

di Ettore Colombo

Il responsabile per le Politiche del lavoro e sindacali di An, Edmondo Cirielli, è un gioviale salernitano fieramente schierato con la Destra sociale, area che nella sua federazione ha stravinto: «Vogliamo rovesciare la visione che la sinistra ha sempre avuto rispetto al Terzo settore, usandolo politicamente, ma controllando i cordoni della borsa grazie ai finanziamenti pubblici. Noi, invece, vogliamo lasciare che il privato sociale si organizzi da solo, grazie a sgravi fiscali previsti per legge». Sogna un partito (e uno Stato) dove la solidarietà si chiama comunità, e non è il solo. Intorno ad An si muove tutta una galassia di movimenti, gruppi e associazioni di volontariato che cercano di strappare alla sinistra l?egemonia, politica e culturale, sul Terzo settore. Il Modavi-Movimento delle associazioni di volontariato è il punto riferimento più importante, nell?area, anche se il suo presidente, Marco Scurria, spergiura sulla sua apoliticità: «Nessun legame diretto con i partiti, An compresa, ma una forte attenzione sui temi e sui valori, dalle tossicodipendenze al diritto alla vita, al radicamento nel territorio. I nostri volontari? Di tutte le idee. Io? Di An, ovvio». Completano il quadro l?Asi (che opera nel settore sportivo, una sorta di Uisp di destra) e il Ciao, che invece è il corrispettivo dell?Arci, e presidia il fronte culturale e ricreativo. Infine c?è l?Unicop, forte nel settore cooperativo, e molte associazioni di volontariato che ad An guardano con attenzione, specialmente nel settore della lotta alla droga. Dalla Comunità Incontro diretta da don Gelmini allo storico rapporto con San Patrignano e Muccioli. Francesco Grillo, uno dei quattro coordinatori di Azione giovani, a San Patrignano è stato diverse settimane, «in una sorta di stage umano ben più formativo di qualunque scuola di politica». Azione giovani, l?ex Fronte della gioventù, ha peraltro in serbo varie sorprese in previsione del congresso, da una iniziativa sulle droghe, che riprende la proposta Fini, a un dibattito con i rappresentanti di molte comunità straniere immigrate, a un incontro tra israeliani e palestinesi, iniziativa abortita per non disturbare la futura visita in Israele di Fini. Ma è proprio sul fronte dell?integrazione degli extracomunitari regolari che An è curiosamente più avanti della Lega. Se da un lato, infatti, è in vista l?approvazione di una legge dal sapore razzista, la Bossi-Fini, dall?altra il lavoro oscuro ma importante di alcuni uomini locali del partito, come l?assessore ai Flussi migratori della Regione Veneto, Raffaele Zanon, conduce una innovativa politica su quote e ingressi: «Sono gli stessi imprenditori», spiega, «a chiederci più manodopera». Gli eco ministri In campo sindacale, se l?Ugl-Unione generale del lavoro è pronta a scendere in piazza contro il governo per l?articolo 18, An raccoglie molte simpatie anche tra gli iscritti alla Cisl. Ma è sul fronte ambientalista che la destra è forte e ben radicata. Due i ministri sulla breccia da mesi, Altero Matteoli all?Ambiente e Gianni Alemanno alle Politiche agricole; poi c?è il lavoro del presidente commissione Ambiente della Camera, Pietro Armani; e infine, ben due associazioni ambientaliste: Ambiente è vita, fondata dall?onorevole Nino Sospiri, sottosegretario ai Trasporti, e la storica Fare verde, diretta da Paolo Lolli e nata tra i giovani missini. Carmelo Porcu, fiero sassarese che dirige per An il settore Politiche sociali e sta con l?area di Fini (Destra protagonista), ma che soprattutto è un portatore di handicap dalla nascita, la vede così: «An deve affinare due aspetti: la capacità di governo e la sensibilità sociale. Abbiamo dei valori forti, come quello della famiglia, del diritto alla vita e della solidarietà sociale, ma dobbiamo trasformarci in destra moderna senza perdere in termini di coesione sociale, difesa delle fasce più deboli e tutela dei corpi intermedi».


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