Cultura

An: arriva la scomunica dei teologi

Il Centro studi teologici di Milano si mette a far politica e dà i voti ad An riunita a congresso: «Siete illiberali, non destra di governo». Un lungo j'accuse

di Giampaolo Cerri

Con una nota diffusa oggi agli organi di stampa i teologi del Centro studi teologici di Milano, associazione di religiosi e laici ecumenica, di cui fanno parte numerosi esponenti della teologia protestante e progressista, hanno risposto all’onorevole Gianfranco Fini in merito alla sua prolusione congressuale tenuta a Bologna.
«Fini ha affermato di aver ormai fatto i conti con il passato», recita una nota diffusa stamani e che porta la firma del presidente professor Giovanni Felice Mapelli, «ma questa è una questione che non può essere definita da lui stesso, che è parte in causa.Dovranno essere altre compagini sociali a chiarire questa “chiusura col passato”, come ad esempio le minoranze, che in Italia non sono nè tutelate nè rappresentate dentro la coalizione governativa».
I teologi milanesi fanno riferimento alle «coppie di fatto, in particolar modo quelle tra persone dello stesso sesso,sono ritenute “indegne” di essere considerate come nuclei familiari al pari di altri e quindi estromesse dai fondamentali diritti costituzionali e dai benefici previsti dalle leggi in materia di famiglia».
Secondo il centro «oer gli omosessuali addirittura l’On. Fini parlava tempo fa’ di estromissione da incarichi di insegnamento o da funzioni educative: queste posizioni, non paiono esser state superate, nè mai smentite».
Fini «non può ignorare che le coppie di fatto – omosessuali comprese – sono riconosciute da ben 13 Paesi dell’Unione Europea, e che la questione non è affatto di poco conto per il test di democraticità ed affidabilità dell’Italia».
Secondo l’associazione milanese «tutta la posizione di An – con pretesti morali e confessionalistici- relativa alla bioetica, dalla legge 194 sull’interruzione di gravidanza,la procreazione assistita,eterologa, è una posizione illiberale e autoritaria, purtroppo condivisa dalle altre componenti politiche della Casa delle Libertà: i laici del Polo infatti per ora tacciono intimiditi.La posizione stessa sull’immigrazione», prosegue la nota, «in sintonia con la Lega di Bossi, non può essere indicata come liberale ed europea».
Fra le accusa mosse al leader di An «il gravissimo incidente di Genova durante il G8, con le violenze inaudite delle Forze dell’Ordine, mentre l’onorevole Fini si trovava nelle caserme dei carabinieri o della polizia», fatto che, secondo i teologi progressisti «è inoltre emblematico di un’idea di democrazia che poggia sull’intimidazione poliziesca e pertanto non è riconducibile ad un vero e proprio superamento delle antiche tentazioni liberticide e le derive autoritarie.La presenza poi di un pensiero ideologico irriducibile che va dall’onorevole Storace all’onorevole Buontempo passando per il senatore Pedrizzi e per l’on. Ascierto, si palesa come vera e propria volontà di discriminare socialmente e moralmenmte le persone, con conseguenze nefaste per la democrazia stessa».
La conclusione dei teologi con un’evidente passione per la politologica è che «questa Destra rimane dunque anomala, nel suo ineludibile spessore politico e sociale, e come tale è percepita dalle stesse destre liberali europee, che sui temi dell’etica hanno abbandonato da tempo questi pregiudizi atavici. Dunque la destra che auspica l’on. Fini- di governo e moderata- è ancora una bella aspirazione, di là da venire».

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