Salute

Amref: Ebola vince perché mancano medici

Ci sono più dottori in Italia che in tutta l'Africa, e nei paesi colpiti dal virus c'è un medico ogni 100mila abitanti contro, per esempio, i 370 della Spagna. E mentre il contagio abbatte anche le economie (in Liberia il Pil scenderà del 12% nel 2015), i migliori cervelli sanitari africani emigrano altrove. La ong invece li forma in patria

di Gabriella Meroni

“Ebola deve essere l'ultimo richiamo al mondo sulla crisi del personale sanitario e sull'arretratezza dei sistemi sanitari.”  Ne è convinta Amref, che in un dettagliato comunicato spiega come il contagio sia dovuto anche allamancanza cronica di medici e di strutture nei paesi più colpiti. Paesi nei quali l'emergenza da sanitaria e umana sta diventando anche economica.
Ecco l'analisi della ong: il virus ha fatto già 4400 morti sugli oltre 9000 casi riscontrati. La Banca Mondiale ha valutato un impatto sull'economie della Guinea, Sierra Leone e Liberia di caduta del Pil di 359milioni di dollari. Secondo sempre le stime della Banca Mondiale – datate 8 ottobre – nel 2015 la perdita economica della Liberia equivarrebbe al 12% del Pil in meno (sul 2013). 
Quanto alla mancanza di strutture e personale sanitario, basti pensare che in Spagna, per esempio, nel 2012 i medici erano 370 per ogni 100mila abitanti, in Usa 245, in Guinea poco più di 2, in Liberia poco più di 1 e in Guinea 1. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la Liberia abbia bisogno di circa 3.000 posti letto per trattamenti di Ebola, mentre la sua capacità attuale è di soli 620, oltre 1000 sarebbero necessari in Sierra Leone. Questo tema sarà al centro della prima Conferenza Internazionale Amref che si terrà dal 24 al 26 novembre a Nairobi (Kenya) in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Da anni Amref è impegnata contro la crisi globale del personale sanitario: nel mondo mancano 7,2 milioni di operatori sanitari. La carenza di medici, infermieri, ostetriche affligge sia i Paesi "ricchi" come l’Italia, dove la popolazione invecchia e le condizioni di lavoro peggiorano, sia i Paesi "poveri", dove basta riprendere questi dati: ad agosto 2014 mentre in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone morivano 4 persone al giorno per ebola, sempre negli stessi Paesi, altre 110 morivano di tubercolosi, 404 di diarrea, 552 di malaria, 685 di Hiv. Secondo un dato Oms, nel 2010, c'erano più medici in Italia – 215mila – che in tutti i Paesi africani messi insieme – 174.500. 
Amref ribadisce però che i numeri non sono tutto: la crisi globale del personale sanitario in atto è dovuta anche a decenni di sottoinvestimento in infrastrutture e risorse umane. Accanto al sottofinanziamento, in una logica globale dei sistemi sanitari c'è anche il peso delle migrazioni di personale sanitario formato in Africa verso l'Europa o il Nord America. Nel 2013 i progetti di Amref – impegnata dal 1957 per la salute dell'Africa – hanno raggiunto oltre 10 milioni 700 persone, tra queste oltre 8milioni e 700 erano donne e bambini. Sono stati formati 228 mila operatori sanitari in oltre 30 Paesi africani.
Amref –  presente anche in Guinea e Senegal – sta supportando i Ministri della Salute e gli altri operatori nelle seguenti aree di intervento: implementazione di piani di emergenza presso i Ministeri della Salute; sorveglianza dei confini; formazione; controllo dell’epidemia attraverso diagnosi precoci, isolamento, trattamento della nuova infezione, tra cui la manipolazione sicura dei fluidi corporei e dei corpi delle vittime; assistenza psicologica ai sopravvissuti all’Ebola e ai loro parenti; supporto psicologico per chi combatte lo stigma; sensibilizzazione comunitaria attraverso i capi villaggio.
 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA