Welfare
Amnesty: rapporto annuale, violazione dei diritti globalizzata
La guerra in Irak e al terrorismo fonti di molti guai per i diritti umani. La società civile, un baluardo per salvarli
di Redazione
La vera globalizzazione e’ quella che ha portato i governi del mondo a impegnarsi in un programma di violazione dei diritti umani. Lo ha denunciato Amnesty International nel suo rapporto annuale, in cui l’organizzazione non ha mancato di lanciare un messaggio di “speranza” proveniente dal “coraggio e dall’impegno della societa’ civile”.
A preoccupare Amnesty sono, ancora una volta, la “guerra al terrore” e la guerra in Iraq che “con il loro campionario di violazioni dei diritti umani hanno creato profonde spaccature che stanno gettando un’ombra sulle relazioni internazionali, rendendo cosi’ piu’ arduo risolvere i conflitti e proteggere i civili”. Quello in cui viviamo e’ “un mondo sempre piu’ polarizzato e pericoloso” grazie a “politiche miopi che danno luogo a paura e divisione”.
I governi, afferma Amnesty, “stanno compromettendo lo stato di diritto e i diritti umani, attizzando razzismo e xenofobia, separando comunita’, acuendo le disuguaglianze e preparando il terreno per altre violenze e altri conflitti”. La globalizzazione, in realta’, e’ questo: la violazione di diritti su scala mondiale e il motore di un cosi’ impegnativo programma di abusi e’ la Casa Bianca. “Cinque anni dopo l’11 settembre”, si legge nel Rapporto, “sono emerse nuove prove sul modo in cui l’amministrazione Usa abbia considerato il mondo come un terreno di scontro tra giganti nella sua ‘guerra al terrore’, attraverso sequestri, arresti, detenzioni arbitrarie, torture e trasferimenti di sospetti da una prigione segreta all’altra del pianeta, in un contesto marcato dall’impunita’ e dalle cosiddette extraordinary rendition (i trasferimenti, operati dalla Cia, di sospettati di terrorismo in luoghi ignoti, ndr).
Nulla -sottolinea Amnesty- puo’ esemplificare la globalizzazione delle violazioni dei diritti umani meglio della ‘guerra al terrore’ guidata dagli Usa e il programma di extraordinary rendition, che ha coinvolto governi di paesi lontani tra loro, come Italia e Pakistan, Germania e Kenya”.
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