Politica

Amnesty presenta le richieste al nuovo governo

Una legge sul diritto d'asilo, gli accertamenti sui fatti di Napoli al Global Forum e la soluzione del problema carcere: queste le priorità dell'organizzazione

di Gabriella Meroni

In occasione della presentazione del rapporto 2001, avvenuta questa mattina in contemporanea in tutto il mondo, Daniele Scaglione, presidente della sezione italiana dell’organizzazione che si batte per il rispetto dei diritti umani, ha lanciato un appello ai nuovi governo e parlamento italiani, rivolgendo loro quattro richieste pressanti. ”Quanto prima – ha dichiarato – e’ necessario adottare una legge sul diritto di asilo politico, un provvedimento che non puo’ essere ulteriormente rinviato, perche’ tutela chi cerca in Italia un rifugio dalle persecuzioni”. In secondo luogo, ha proseguito, ”bisogna introdurre nel nostro codice penale il reato di tortura: non solo perche’ in Italia non si puo’ dire che esso sia stato cancellato, ma anche perche’ vorrebbe dire dare ai magistrati la possibilita’ di lavorare con maggiore facilita’ su casi difficilissimi, quali quelli dei militari argentini o di Pinochet”. Quindi, ha proseguito Scaglione, ”e’ necessario svolgere una rapida inchiesta su cio’ che e’ accaduto a Napoli in occasione del ‘Global Forum’, in seguito al quale vi sono state denunce di pestaggi ai danni di persone che manifestavano pacificamente. Un’inchiesta che va condotta con la massima urgenza, anche in vista del prossimo vertice del G8 a Genova”. ”Chiediamo infine – ha concluso – che si prenda in considerazione l’istituzione di un comitato di ispettori indipendente per fare luce su cio’ che accade nelle carceri italiane”. E proprio a questo tema ”Tortura e maltrattamenti nelle carceri” e’ dedicato uno dei paragrafi del capitolo sull’Italia nel rapporto. Un primo paragrafo riferisce di ”frequenti denunce di aggressione fisica dei detenuti da parte di agenti delle forze dell’ordine”, molte volte contro cittadini di origine africana o rom. Il rapporto parla anche di ”Tortura e maltrattamenti nelle carceri” e nei centri di detenzione temporanea per stranieri dove ”vi sono state diffuse proteste dovute in gran parte alle condizioni insoddisfacenti di detenzione, che in qualche caso equivalgono a trattamenti crudeli, inumani e degradanti”. Resta grave, si legge ancora, il sovraffollamento nelle carceri, e persistono casi di assistenza medica inadeguata e carenze igieniche. Sono emerse inoltre ”numerose denunce di maltrattamenti da parte degli agenti di polizia penitenziaria, alcuni dei quali costituivano tortura, insieme a notizie di decessi in circostanze controverse di alcuni detenuti”. Amnesty ricorda poi le violazioni dei diritti umani commesse dalle forze armate italiane in Somalia: ”Nessuno ha pagato piu’ di tanto per questi crimini”, ha affermato oggi Scaglione. Nel rapporto si cita ancora il caso di Jorge Olivera, ex ufficiale dell’esercito argentino arrestato a Roma in base ad un mandato di cattura emesso dalla Francia per il sequestro aggravato da torture di una cittadina francese in Argentina nel 1976, e la decisione della Corte di appello di Roma di ordinare il rilascio di Olivera – immediatamente tornato in Argentina – per prescrizione dei reati di cui era accusato. Infine, un paragrafo e’ dedicato al caso Sofri, Pietrostefani, Bompressi: ”E’ stato confermato un discusso verdetto risalente al 1995, che aveva dichiarato tre uomini colpevoli di concorso in omicidio aggravato per un assassinio di natura politica avvenuto nel 1972. La conferma ha posto fine a 12 anni di procedimenti giudiziari la cui equita’ era stata piu’ volte messa in discussione”.


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