Volontariato

Amnesty presenta conclusioni missione in Spagna e Marocco

Alle frontiere europee vengono commessi gravi abusi dei diritti umani dei migranti e nessuno se ne vuole assumere la responsabilita'.

di Chiara Brusini

Alla vigilia del summit europeo di Hampton Court, in cui Francia e Spagna dovrebbero lanciare un’iniziativa congiunta per il controllo dell’immigrazione, Amnesty International ha presentato oggi a Madrid le conclusioni della propria missione durata dieci giorni in Spagna e Marocco. Queste conclusioni non solo dimostrano che alle frontiere europee si stanno verificando gravi abusi dei diritti umani dei migranti, ma rendono anche palese che nessuno se ne vuole assumere la responsabilita’. La missione di Amnesty International era stata decisa a seguito della morte di almeno undici persone e del ferimento di molte altre, nel tentativo di entrare nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla. L’organizzazione per i diritti umani teme che la risposta dell’Unione europea (Ue) a questa ennesima crisi, dopo quelle verificatesi in Italia e a Malta, sara’ ancora una volta incentrata quasi esclusivamente sul controllo dell’immigrazione illegale. Gli Stati membri dell¹Ue, secondo Amnesty International, devono riconoscere che la pressione politica ed economica che stanno esercitando sui paesi vicini per ”tenere la gente alla larga dall’Europa” sta contribuendo a questa situazione caotica. C’e’ bisogno di una strategia globale per assicurare il rispetto dei diritti umani di persone che sono tra le piu’ povere del pianeta, a prescindere se abbiano titolo allo status di rifugiato. “Sulla base di quello che abbiamo visto, le forze di sicurezza hanno agito in modo illegale e sproporzionato, utilizzando anche armi letali. Hanno ferito e ucciso persone che cercavano di superare un reticolato. Molte delle persone ferite in territorio spagnolo sono state ributtate fuori dal reticolato senza alcuna formalita’ legale o assistenza medica” ­ ha dichiarato Javier Zuñiga, capo della missione di Amnesty International. Nel corso della conferenza stampa di Madrid, Amnesty International ha ricordato che persino la missione tecnica inviata dall¹Ue nella zona ha riscontrato la mancanza di un adeguato sistema di protezione dei rifugiati in Marocco, che ha causato il respingimento da questo paese sia di richiedenti asilo che di rifugiati gia’ riconosciuti dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati. Inoltre, centinaia di migranti e richiedenti asilo sono stati trasportati in zone desertiche alla frontiera con l’Algeria ed hanno ricevuto l’ordine di entrare in territorio algerino, in alcuni casi senza cibo ne’ acqua. Le conclusioni di Amnesty International mettono in evidenza le enormi difficolta’ in cui si imbattono i migranti che cercano di chiedere asilo alle frontiere spagnole. Ad oggi, ben poche risultano le proposte dell’Ue o dei suoi singoli Stati membri per risolvere questi problemi o per evitare il trattamento inumano cui sono sottoposte le persone che non hanno la qualifica di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra. “L’Europa deve trovare soluzioni collettive a un problema che essa stessa ha contribuito a creare, soluzioni che assicurino che la gente non venga uccisa o ferita alle frontiere europee e che chi vuole chiedere asilo politico possa farlo liberamente” ­ ha detto Zuñiga. L’organizzazione per i diritti umani ha infine sottolineato le proprie forti preoccupazioni per il fatto che il rapporto della missione tecnica dall’Ue includa proposte destinate a rafforzare i controlli sull’immigrazione, facendo riferimento persino alla cooperazione con paesi in cui si verificano gravissime violazioni dei diritti umani come la Repubblica Democratica del Congo e la Costa d’Avorio.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA