Formazione

Amnesty: il bullismo è violazione dei diritti umani

Prosegue fino al 13 novembre l'iniziativa "No al bullismo" promossa dall'associazione e che mira a incrementare un programma di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole italiane, iniziato con un progetto pilota nel 2016 che ha coinvolto 16 scuole in Italia, Irlanda, Polonia e Portogallo

di Antonietta Nembri

“No al bullismo”, non è solo uno slogan, è anche il titolo della campagna promossa da Amnesty International con l’obiettivo di raccogliere fondi per incrementare un programma di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani nelle scuole italiane. A dare il là la constatazione che nel nostro Paese un ragazzo o una ragazza tra gli 11 e i 17 anni ha subito atti di violenza o esclusione da parte dei coetanei, è stato bullizzato. Il fenomeno del bullismo pur essendo all’ordine del giorno tra i banchi di scuola rimane difficile da identificare da parte di insegnanti, genitori, ragazzi e personale scolastico.
Il bullismo, sottolineano ad Amnesty, è a tutti gli effetti “una violazione dei diritti umani che mina l’autostima e la dignità dei ragazzi e alla lunga può portare a situazioni di depressione e di ansia e a comportamenti autolesivi”.

La fotografia scattata dall’ultima indagine Istat del 2015 è allarmante. In Italia più del 50% dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo e circa il 20% ne è vittima assidua, cioè subisce prepotenze più volte al mese. In un caso su 10, inoltre, gli abusi si ripetono con cadenza settimanale. In particolare, il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto e il 10,8% di azioni indirette, ovvero prive di contatti fisici.
Inoltre, nonostante il bullismo sia ancora considerato un fenomeno sommerso osservano ancora ad Amnesty gli italiani “lo percepiscono come una grave violazione dei diritti umani”. Secondo un’indagine realizzata quest’anno da Doxa per Amnesty International, infatti, per gli italiani il caso più eclatante di violazione dei diritti umani è proprio quello del bullismo, precedendo casi di interesse internazionale come i fatti del G8 di Genova.

Ragazzi e ragazze trascorrono più tempo a scuola di quanto non facciano in qualsiasi altro luogo al di fuori delle loro case. Ed è proprio tra le mura scolastiche che spesso assistono o sono vittime di forme non dichiarate o tollerate di violenza. Questa “epidemia silenziosa” si presenta sotto varie forme, da quelle più evidenti, come il bullismo fisico o verbale, a quelle meno conosciute come l’esclusione sociale o il cyberbullismo. Forte il legame tra il bullismo e la discriminazione basata sul sesso, la razza, l’orientamento sessuale o altre caratteristiche uniche per l’identità di una persona. Molto spesso, inoltre, le vittime e gli spettatori sono restii a denunciare le violenze, mentre insegnanti e genitori non sempre possiedono gli strumenti e le conoscenze adatte per riconoscerle e contrastarle

«”No al bullismo” è un progetto ambizioso a cui teniamo particolarmente», ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia. «Il bullismo è un fenomeno silenzioso che coinvolge ogni anno milioni di studenti. Iniziare a diffondere una cultura dei diritti umani già nelle scuole è fondamentale per aumentare la consapevolezza dei ragazzi e riuscire a contrastare ogni forma di discriminazione e violenza, e dunque anche il bullismo. Il progetto pilota ha già fornito ottimi risultati, ma per riuscire a coinvolgere più ragazzi possibili e fermare sul nascere il bullismo nelle nostre scuole abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Basta un sms o una chiamata da rete fissa al 45542».
La campagna con il numero solidale è attiva fino al 13 novembre è possibile contribuire alla campagna con un sms o chiamata da rete fissa al 45542 (il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PosteMobile, di 2/5 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali).

L’impegno di Amnesty International per combattere e prevenire il bullismo nelle scuole italiane ed europee è partito già nel 2016 con un progetto pilota con l’obiettivo di ridurre i casi di bullismo in tutti i settori della vita scolastica. All’iniziativa hanno preso parte 16 scuole in Italia, Irlanda, Polonia e Portogallo, coinvolgendo quasi 3mila persone tra insegnanti, studenti e genitori, in eventi formativi, attività di sensibilizzazione e azioni mirate a creare partecipazione e networking. I giovani e gli insegnanti intervistati nel processo di valutazione hanno notato un cambiamento sostanziale del clima scolastico e la riduzione degli episodi di bullismo che, quando presenti, sono stati affrontati tempestivamente.

La campagna nasce con l’obiettivo di coinvolgere le comunità scolastiche e di consentire loro di intraprendere azioni contro il bullismo utilizzando l’educazione ai diritti umani come strumento per il cambiamento. I fondi raccolti saranno impiegati nella formazione di personale dirigente, docenti e studenti, e nel miglioramento dei luoghi scolastici all’interno dei quali gli studenti svolgono le principali attività.

In apertura l'immagine della campagna di Amnesty International Italia

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