Volontariato

Amici disabili, vi do una gran bella notizia

Il francobollo /L’Onu ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. I governi nazionali dovranno adeguare le proprie legislazioni. Perché non se ne è quasi parlato?

di Franco Bomprezzi

Non se ne è accorto nessuno. O quasi. Pochi lanci di agenzia. Un lavoro di cinque anni che ha coinvolto faticosamente i rappresentanti di quasi tutte le nazioni del mondo è rimasto sepolto per ora nell?indifferenza. Bisogna andare a leggere la cronaca emozionante del rappresentante italiano al comitato delle Nazioni Unite, Giampiero Griffo, nel sito www.superando.it per capire quanto importante sia la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Per la prima volta nella storia dell?umanità si riconosce che esiste un diritto generale e universale alla dignità umana, in ogni continente, sotto ogni bandiera, per le persone che vivono sulla propria pelle una condizione di disabilità fisica, mentale, intellettiva e sensoriale. I governi del mondo nei prossimi anni dovranno tenerne conto, e adeguare le leggi nazionali, combattendo ogni discriminazione e favorendo l?accessibilità, non solo dei luoghi ma anche della comunicazione. Francamente mi addolora che nei giorni in cui le Nazioni Unite sono state al centro dell?attenzione dei media per la difficile vicenda libanese, nessuno dei grandi giornalisti del Palazzo di vetro si sia accorto che mille delegati di ogni razza e diversità hanno condiviso il 25 agosto una maratona di votazioni per concludere in tempo utile il varo di questa convenzione, che era il sogno di un?intera generazione di persone disabili. Che cosa cambierà nella vita della gente qui e adesso? Forse nulla, ma la speranza del cambiamento si nutre anche di simboli ai quali fare riferimento. E non è un caso che i paesi più esposti alla miseria, alle guerre, alle discriminazioni, abbiano cercato di rallentare il passo di questo estenuante lavoro collettivo. Non è un caso che l?Europa sia stata protagonista dei contenuti più innovativi. Ma quando mai la gente comune lo saprà?

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