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Amici dei Bambini scrive a Romano Prodi: “Un Sottosegretario per le adozioni”

Lettera aperta del presidente Marco Griffini -

di AiBi

Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, si è rivolto a Romano Prodi con una lettera aperta per invitare alla nomina di un Sottosegretario alle adozioni internazionali. Di seguito il testo della lettera.

16 maggio 2006

Preg. mo Presidente
On. Romano Prodi

Gentile Presidente,

Amici dei Bambini, insieme al ?Coordinamento Oltre l?Adozione? , è un gruppo di enti autorizzati che il 28 marzo u.s. ha presentato ai politici un documento sul tema delle adozioni internazionali e sulla regionalizzazione degli enti autorizzati.

La gravissima situazione di crisi in cui versa attualmente il sistema dell?adozione internazionale ci ha spinti a rivolgerci nuovamente a Lei affinché possa sostenere questa battaglia all?interno della formazione del nuovo Governo.

A fronte di migliaia di famiglie disponibili all?accoglienza, infatti, il numero di minori attualmente istituzionalizzati, rinchiusi cioè entro le fredde mura di un istituto, è ancora elevatissimo in molti Paesi del mondo.

Il termine più efficace con cui descrivere l?attuale situazione è il collasso.

L?Italia ha ratificato con legge 476/98, ormai da sei anni, la Convenzione Aja del 1993 in materia di adozione internazionale ma, da allora, la situazione non è affatto migliorata, anzi è andata sempre più peggiorando: la ratifica della Convenzione non si è dimostrata ? come in molti ci aspettavamo- l?occasione per poter avviare una seria collaborazione tra i Paesi in vista del superiore interesse del minore ma, si è andata traducendo, in una formale enunciazione di principi a cui non è seguita una reale applicazione.

Di fatto, le Istituzioni Pubbliche preposte alla promozione dell?adozione internazionale, quale strumento necessario per dare una famiglia ai bambini abbandonati, e segnatamente l?Autorità Centrale Italiana, Commissione per le adozioni Internazionali (CAI), si sono limitate a gestire le procedure senza promuovere alcuna azione di natura politica.
Molto spesso la Commissione si è trovata a confrontarsi, nei Paesi di provenienza dei minori, con le Autorità Pubbliche locali senza possedere la necessaria autorevolezza sul piano politico.
Il mondo politico, d?altra parte, ha sinora sempre ignorato la portata di questa problematica, che ricade non solo sulle migliaia di famiglie disponibili in Italia all?accoglienza, e pronte da subito a divenire genitori veri di un bambino abbandonato, ma anche e soprattutto sui bambini che si vedono privati per sempre della possibilità di avere un padre ed una madre, atteso che le famiglie italiane sono tra le più accoglienti di tutto il mondo.

Gli obiettivi da raggiungere riportati nel documento che i politici di tutti gli schieramenti hanno sostenuto sono:
1. Miglioramento della qualità e quantità di servizi offerti alle coppie da parte dell?Ente Autorizzato dal momento che questi, convenzionandosi, deve adeguare ed elevare i propri standard come definito dagli accordi con la Regione.
2. Riduzione dei costi per le famiglie adottive, grazie agli stanziamenti riconosciuti da ciascuna Regione agli Enti Autorizzati convenzionati.
3. La capillarità del controllo decentrato sull?operato degli Enti effettuato dagli organi istituzionali locali. Questa ulteriore vigilanza sulle attività dell?Ente, oltre a quella già istituzionalmente svolta dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, da parte delle singole Regioni costituisce la garanzia sulla continuità del servizio fornito dall?Ente in ordine ai presupposti e alle caratteristiche per l?accompagnamento della procedura adottiva.
4. La trasparenza delle attività tramite la stesura di una carta dei servizi. Ogni Ente, per potersi convenzionare, sarà chiamato a stendere un impegno sulle attività di formazione e accompagnamento che saranno garantite ad ogni coppia e ad ogni famiglia, con la definizione di modalità, tempi, professionalità impiegate.

Purtroppo, invece, il quadro generale del sistema è quello della paralisi, nel quale non si è in grado di concludere accordi bilaterali con i Paesi dove il fenomeno dell?abbandono è drammaticamente conclamato (come la Cina, il Marocco o la Romnia), non si interviene con adeguati programmi di Istitutional Building in quei Paesi dove le istituzioni sono deboli e non hanno le possibilità economiche per affrontare il fenomeno dell?abbandono (come gran parte dei Paesi Africani), non si è in grado neppure di difendere la trasparenza e la legittimità del sistema adottivo italiano, unico che prevede l?intervento obbligatorio di Enti Autorizzati preparati e specifici, a fronte di obiezioni mosse dai Paesi di origine.

Un quadro dove insomma la burocrazia ha letteralmente sopraffatto l?interesse vero che sta dietro all?adozione, quello di dare una famiglia a tutti i bambini che attualmente vivono ancora in istituto.

Da molto andiamo sostenendo la necessità che venga data all?adozione internazionale una guida politica, capace di accompagnare la trasparenza della procedura con la credibilità e la forza date dall?Istituzione governativa pubblica.

Da qui la proposta di un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che si occupi nello specifico dell?adozione internazionale e che possa vantare all?Estero rispetto e credibilità.

E? tempo, insomma, che la politica, quella vera al servizio dell?uomo, si riappropri degli spazi che vedono la promozione dell?uomo, della vita e della famiglia.
Il forte contatto con circa 200° famiglie l?anno, unito alla nostra mission ?dare una famiglia ad ogni bambino? ci spinge a sostenere con forza la richiesta di un Sottosegretario dedicato e, dunque, di una figura politica in grado di rilanciare concretamente l?adozione internazionale come strumento di accoglienza e tutela dei diritti dei bambini.
Abbiamo la possibilità di indicare anche una possibile candidatura che per le qualità morali e personali, nonché per le capacità politiche ed esperienze professionali acquisite, potrebbe a nostro avviso rappresentare la giusta risposta all?ormai improcrastinabile questione dell?adozione.

Ci siamo permessi di sottoporre nuovamente alla Sua attenzione e sensibilità questa urgenza comprendendo la delicatezza del momento politico ma anche la necessità che sia presa in questi giorni una così delicata decisione.

Auspicando che la nostra proposta di istituzione di un Sottosegretario dedicato all?adozione internazionale possa ricevere il Suo sostegno, restiamo in sollecita attesa di un Suo cortese riscontro.

L?occasione ci è gradita per porgere i nostri cordiali saluti

Con stima,

Marco Griffini

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