Non profit

Amici dei Bambini: “Diritto alla famiglia, non alle vacanze”

Griffini: "I bambii adottabili siano tolti dalle liste deiprogrammi di vacanze terapeutiche"

di AiBi

Spegnere i riflettori sul caso Bielorussia e ripartire da zero. Regolamentare l?affido internazionale e sospendere il giudizio. L?associazione Amici dei Bambini, alla luce del caso della piccola Maria e del crescente numero di bambini bielorussi abbandonati in istituto – quasi 30 mila ogni anno ? che arrivano in Italia per trascorrere alcuni mesi in famiglia, chiede che sia regolamentato l?istituto dell?affido internazionale e che soprattutto, i bambini abbandonati siano esclusi dai programmi delle vacanze terapeutiche.

?Per i bambini abbandonati occorre pensare a un programma specifico e personalizzato – ha detto Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – Queste vacanze sono un vero e proprio stillicidio per le migliaia di bambini che per qualche mese conoscono il calore e l?affetto di una famiglia e poi vengono riportati alla realtà degli istituti nel loro paese d?origine. Il bambino abbandonato ha diritto ad avere una famiglia, non vacanze occasionali?.

La disciplina dell?affido internazionale può, infatti, tutelare i bambini abbandonati proprio perché è finalizzato all?adozione, unica possibilità per un bambino abbandonato di essere accolto in famiglia. In questo caso l?attività equivarrebbe a una sorta di affido pre-adottivo.

?Anche il governo italiano deve prendere posizione in merito e riformulare i rapporti con i paesi che sono responsabili dei loro bambini ? aggiunge Griffini ?. Innanzitutto occorre togliere dalle liste per le vacanze terapeutiche i minori adottabili. E? il caso di Maria: adottabile da due anni, accolta temporaneamente da una famiglia con decreto di idoneità, eppure non può essere figlia della coppia che ha scelto come genitori?.

La proposta di Amici dei Bambini sulla gestione dell?affido internazionale riguarda la disciplina della materia a livello europeo per facilitare la collaborazione tra gli Stati, l?istituzione di un sistema di controllo da parte di un?Autorità centrale italiana e la valutazione e formazione delle famiglie ospitanti da parte dell?Ente autorizzato all?affidamento internazionale.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.