Non profit
Amici dei Bambini: adozione, l’avventura possibile
La posizione dell'associazione in vista del prossimo referendum del 12 giugno
di AiBi
Da una parte milioni di bambini abbandonati nel mondo in attesa di una famiglia: è di ieri la notizia che oltre 170mila minori sono iscritti nel registro nazionale della Federazione Russa come ?adottabili?; dall?altra coppie in logorante attesa di un figlio che non è detto che arrivi, malgrado i ripetuti tentativi offerti dalla fecondazione assistita.
Attese simili, per le quali è comune il ?massacro? del corpo e dell?animo: per il bambino, per cui l?abbandono ogni giorno provoca silenziose lacerazioni, fisiche e psicologiche, così come per le coppie che si affidano a un accanimento terapeutico in nome di un figlio biologico, che garantisca il legame di sangue.
?Con la fecondazione assistita non è sicuro avere figli, con l?adozione sì ? spiega Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, ente autorizzato all?adozione internazionale – . C?è un bambino che già esiste, e l?adozione, per quanto palesi delle difficoltà, è possibile: su 1600 mandati ricevuti da Amici dei Bambini in vent?anni, altrettante famiglie hanno adottato?.
Rispetto alle complessità delle procedure adottive, critica sollevata da più parti, Griffini replica che ?come per la fecondazione assistita le coppie scelgono il giusto medico, anche per le adozioni occorre rivolgersi a un ente giusto e serio, che dimostri esperienza di anni nella cooperazione allo sviluppo – per favorire il radicamento dell?ente nel paese -, nelle adozioni internazionali e nella formazione alle aspiranti coppie adottive, che devono essere pronte ad accogliere il proprio figlio nel migliore dei modi?.
Sui tempi dell?attesa, Amici dei Bambini ricorda che ? l?attesa media di una coppia adottiva è di 11 mesi dal conferimento del mandato, tempo non altrettanto garantito da chi si rivolge alla fecondazione assistita?.
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