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Amici dei Bambini: “Vince sempre il ‘mito’ della famiglia di origine
Marco Griffini interviene su una recente sentenza di Cassazione - Mercoledi 31 maggio convegno a Roma sull'affido
di AiBi
?Ancora una volta si alimenta il mito della famiglia d?origine, considerato prioritario rispetto al diritto di ogni bambino a ricevere l?amore di una famiglia.?
Così Marco Griffini, presidente dell?associazione Amici dei Bambini, commenta la recente sentenza 8877 della Corte di Cassazione con cui si stabilisce che non può essere sottratto il figlio al padre che ha interpreso un percorso di recupero della propria capacità di genitore, neppure se l?uomo ha alle spalle gravi problemi di emarginazione.
La sentenza in questo caso, rispondendo in primis alle esigenze del genitore, secondo Amici dei Bambini pone il minore in uno stato di incertezza, dall?esito potenzialmente fallimentare.
La prospettiva di crescere nella famiglia di origine, secondo la Suprema Corte, è dunque un imperativo categorico: è questo il caso di una bambina di sei anni, tolta alla famiglia affidataria per vivere nella comunità di recupero dove era stato ospitato il padre.
?Ci troviamo di fronte a un vero e proprio paradosso ? aggiunge Griffini ? il rapporto che si può instaurare tra un bambino e i genitori affidatari viene totalmente negato, in virtù di una presunta superiorità della famiglia naturale, anche andando contro al vero interesse del bambino, che a questo punto è schiavo del mito del legame di sangue.?
Per questo ? conclude Griffini – è necessario un processo culturale che proponga delle valide alternative a questo modello che imprigiona i bambini nel limbo?.
Di affido e della volontà di superare i miti che tengono i bambini lontani dalla famiglia, si parlerà a Roma al Convegno di Presentazione del progetto provinciale ?Poli affido? (31 maggio 2006), a cui interverrà il presidente di Amici dei Bambini Marco Griffini.
Con questo progetto la Provincia di Roma intende sostenere e promuovere l’affidamento familiare come strumento privilegiato per i minori in condizioni di disagio, le cui famiglie non sono in grado temporaneamente di assumere un ruolo di protezione adeguato.
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