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Ambulanze, rimborsi al via ma l’Iva resta

Arrivano, con ritardo, 25 miliardi di contributi per rimborsare le associazioni delle spese 2000 e 2001

di Benedetta Verrini

Atteso da oltre un anno e mezzo, il decreto per l?erogazione di contributi in favore di associazioni di volontariato e Onlus per l?acquisto di ambulanze e altri beni strumentali è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 250 del 26 ottobre 2001). Il provvedimento mette a disposizione 25 miliardi (provenienti dal Fondo nazionale per le politiche sociali), per gli acquisti effettuati nel 2000 e nel 2001, e di fatto ?ripara? a una Direttiva europea che impone alle organizzazioni di volontariato il pagamento dell?Iva anche sull?acquisto di questi mezzi indispensabili nelle attività di soccorso. «E? una prima vittoria, anche se giunge con estremo ritardo» commentano Luigi Bulleri, presidente Anpas e Gianfranco Gambelli, presidente delle Misericordie d?Italia. La soluzione? Una modifica della normativa europea, che faccia uscire le organizzazioni italiane dall?impasse.

Le associazioni di volontariato che operano nel settore del soccorso sanitario hanno poco tempo per richiedere i contributi messi a disposizione dal governo per l?acquisto di ambulanze e altri beni strumentali (pezzi di ricambio, lettighe e altri strumenti necessari all?espletamento dei fini istituzionali): per le spese sostenute nel 2000 il termine è di 60 giorni a partire dal 27 ottobre, data di entrata in vigore del decreto. Per le spese sostenute nel 2001 lo scarto è altrettanto breve: il termine ultimo è il 31 dicembre. «Abbiamo già predisposto la documentazione», spiega Luigi Bulleri. «Anche perché attendevamo il via libera del decreto da tanto tempo: Livia Turco lo aveva firmato 18 mesi fa, ma l?iter è stato difficilissimo». E costellato, a quanto pare, di paradossi: «Alle Finanze lo hanno bloccato», continua Bulleri, «perché si interrogavano se fosse il caso di farci pagare l?Iva sul contributo, quando esso serve proprio a rimborsarci dall?Iva?».
Il problema nasce da una Direttiva europea che impone il pagamento dell?imposta sul valore aggiunto a tutti i soggetti che acquistano ambulanze e altri beni strumentali: «Dal momento che all?estero i servizi di soccorso sono organizzati o dagli enti pubblici o da imprese private, è normale che la legge richieda il pagamento dell?Iva», spiega Gambelli. In Italia, però, la gestione del servizio è fatta soprattutto da volontari e la norma diventa ingiusta». Sull?intera faccenda le organizzazioni italiane avevano fatto appello al presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, ed ora sembra che sul tavolo del Parlamento europeo ci sia una proposta di emendamento. «Siamo in contatto con molti europarlamentari», dice Bulleri. «Ma nel frattempo, se il governo non dispone nuovi contributi nella prossima Finanziaria, siamo punto e a capo».
Questo decreto (n. 388, del 28 agosto 2001) intanto mette a disposizione 10 miliardi per gli acquisti effettuati nel 2000 e 15 miliardi per il 2001. L?80% del contributo è riservato alle spese sostenute per l?acquisto delle ambulanze. Le domande, comprovanti gli acquisti, dovranno essere trasmesse al Dipartimento delle politiche sociali. Entro 30 giorni dalla scadenza dei termini di presentazione, il ministero comunicherà, con decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale, l?elenco delle domande accolte con indicazione del contributo stesso.

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