Volontariato

Ambra, che sapeva guardare i fragili

Ambra Zeni, "Zen" per gli amici e colleghi di Fondazione Progetto Arca, si occupava dell'identità visiva dell'organizzazione dedita all'inclusione, dove lavorava da otto anni. «Detro ogni nostra foto, video, locandina, copertina», scrivono oggi ricordandola, «c’era lei: la sua sensibilità, il suo sguardo rispettoso nel raccontare le fragilità umane, il gusto estetico che infondeva in ogni molecola del suo meticoloso lavoro»

di Giampaolo Cerri

«Non ci sono parole. Solo un dolore immenso, uno strappo incommensurabile. Abbiamo perso una collega e un’amica che ha fatto un lungo e troppo breve pezzo di strada insieme a noi».

Inizia così, sul sito di Progetto Arca, l'affettuoso ricordo che la Fondazione milanese riserva oggi ad Ambra Zeni, "Zen" per gli amici di Via Artigianelli 6. Ambra, che lavorava alla comunicazione è purtroppo scomparsa prematuramente ed è palpabile lo sconcerto dei colleghi, con cui aveva condiviso oltre otto anni di lavoro, avendo già alle spalle una solida esperienza di fotografa e una formazione che, dopo la laurea in Scienze politiche in Statale a Milano, era passata per l'Istituto europeo di Design – Ied, la Scuola Bauer e la Bocconi.

«Ambra non c’è più», prosegue il ricordo dell'associazione presieduta da Alberto Sinigallia, «ma tutto ci parla di lei nel silenzio surreale che riempie gli uffici di Progetto Arca. Non ci sono parole. Solo un dolore immenso, uno strappo incommensurabile. Abbiamo perso una collega e un’amica giovanissima che ha fatto un lungo e troppo breve pezzo di strada insieme a noi. Ambra ha costruito l’identità visiva di Progetto Arca. Dietro ogni nostra foto, video, locandina, copertina… c’è lei: la sua sensibilità, il suo sguardo rispettoso nel raccontare le fragilità umane, il gusto estetico che infondeva in ogni molecola del suo meticoloso lavoro».

Un ricordo che ripercorre l'importante contributo, professionale e appassionato che "Zen" dava alla complessa macchina del Progetto.

«Visione e pragmatismo», prosegue il commiato, «perché Ambra era anche la donna delle deadline: è grazie a lei che le abbiamo sempre onorate tutte, anche le più impossibili; ci faceva marciare duro. Ma soprattutto, Ambra era quel tipo di persona che quando è arrivata 8 anni fa in Progetto Arca, non lo ha fatto semplicemente perché alla ricerca di un lavoro. Ma perché fermamente convinta che migliorare questo mondo si deve e si può. E che il mondo in cui vivremo, quello che lasceremo ai nostri figli, dipende da ciascuno di noi, dalle scelte che faremo, dalle posizioni che decideremo di prendere. Se c’era da schierarsi, lei si schierava e, puoi starne certo, il suo posto era sempre accanto agli oppressi e contro ogni forma di ingiustizia».

Perché Ambra, conclude la nota di Progetto Arca, «aveva un cuore grande e puro e bellissimo. Sapeva essere uragano, carezza, piuma gentile, abbraccio, sorriso. Manchi e mancherai tremendamente, Zen».

La direzione e la redazione di VITA, con tutta Vita Impresa sociale Spa, si uniscono al dolore della gente di Progetto Arca per la perdita di Ambra.


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