Sostenibilità

Ambiente: WWF, per il governo la plastica è fonte rinnovabile

L’associazione ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire

di Francesco Agresti

Il WWF ha chiesto oggi alla Commissione Europea l?apertura di una procedura di infrazione a carico dell?Italia per la violazione delle direttive comunitarie. Il nostro Governo ha, infatti, recepito la Direttiva Europea per lo sviluppo delle fonti rinnovabili inserendo con un articolo (n. 17) con il quale ammette agli stessi benefici riservati alle fonti rinnovabili (sole, vento, acqua, geotermia e biomasse) l?incenerimento dei rifiuti, compresa la parte non biodegradabile, costituita essenzialmente dalla plastica. La stessa Direttiva Europea esclude esplicitamente questa ipotesi e perfino dall?Art. 2 del DL nazionale.

?Ancora una volta l?Italia tenta di aggirare i suoi impegni internazionali per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili?,ha dichiarato Andrea Masullo, responsabile energia e clima del WWF Italia. ?In un sol colpo il legislatore è riuscito non solo a violare una precisa Direttiva Comunitaria, ma anche a contraddire sé stesso quando nell?Art.2 ammette fra le fonti rinnovabili solo la parte biodegradabile dei rifiuti, in conformità con la normativa europea. La nostra denuncia deriva dal fatto che lo scopo dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è la riduzione dei gas serra che stanno drammaticamente alterando il clima e quindi il rispetto del Protocollo di Kyoto che il nostro Paese ha già ratificato. Con la ?versione? italiana della Direttiva Comunitaria, invece, si consentirebbe di bruciare la plastica come fonte rinnovabile, ma che deriva da quel petrolio che le rinnovabili dovrebbero sostituire per proteggere il clima. Il ciclo di produzione della plastica, inoltre, comporta emissioni di CO2 molto più abbondanti di quelle emesse dalla combustione diretta del petrolio. Ogni kg di plastica richiede infatti per la sua produzione circa 4 volte l?energia che si ottiene bruciandola, per cui il maggior vantaggio energetico si ottiene dal suo riciclaggio e non dal suo incenerimento; per non parlare del fatto che in molti paesi al mondo, dalla Svezia al Costarica, si riutilizzano direttamente le bottiglie di plastica per bevande, numerose volte, con un risparmio energetico decine di volte maggiore rispetto al loro incenerimento?.

Il WWF denuncia inoltre che l?incenerimento dei rifiuti, avendo incentivi e sostegni relativi alle strategie locali di smaltimento, rischia di assorbire la stragrande maggioranza degli incentivi previsti per le fonti rinnovabili, consentendo al nostro paese di non rispettare gli impegni presi a livello europeo, continuando a danneggiare il clima. Già nel 2002 il Gestore Nazionale della Rete (GRTN) ha attribuito ai rifiuti oltre il 44% dei ?certificati verdi? destinati alle fonti rinnovabili in virtù della normativa esistente che tale decreto viene ad aggravare ulteriormente.

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