Sostenibilità
Ambiente: Wwf e pescatori insieme per salvare il mare
WWF e pescatori uniti per lo sviluppo della pesca e la salvaguardia dell'ambiente marino. E' questo il messaggio lanciato oggi dal WWF Italia e dall'AGCI Pesca
di Redazione
WWF e pescatori uniti per lo sviluppo della pesca e la salvaguardia
dell’ambiente marino. E’ questo il messaggio lanciato oggi dal WWF Italia e dall’AGCI Pesca (Associazione Generale Cooperative Italiane della Pesca) in occasione della presentazione dell'”ACCORDO PER UN PIANO D’AZIONE PER UNA PESCA SOSTENIBILE” sottoscritto dalle due Associazioni.
Saranno 6 le aree di intervento per la prevenzione degli impatti che le
attivita umane stanno provocando alla fauna marina ed alle risorse ittiche:
gestione delle aree marine protette con gli operatori del settore pesca locali; regolamentazione della pesca sportiva; iniziative per estendere l’applicazione del “Codice di condotta” della FAO per la pesca responsabile; lotta alla pesca illegale; lotta all’inquinamento marino; incremento delle attivita di pescaturismo ed educazione ambientale.
L’idea nasce nell’ambito della Campagna internazionale che il WWF porta avanti in occasione della “Riforma della politica comunitaria sulla pesca” che dovrà essere votata dagli Stati dell’Unione Europea entro il prossimo dicembre. La campagna ha gia nel suo titolo il significato dello stesso accordo: “Pesci e pescatori due specie a rischio”.
“Laddove finiranno le risorse anche i nostri pescatori, soprattutto escatori
artigianali, dovranno lasciare il mare e scegliere nuove attivita lavorative:
in 10 anni i mari europei hanno subito un calo delle risorse ittiche al quale e corrisposta la perdita di oltre 60.000 posti di lavoro – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia -. Per il WWF e, infatti, necessario un intervento di tutela della zone costiere e della biodiversita marina, della pesca costiera ovvero della piccola pesca, con un coinvolgimento ed un impegno comune e responsabile del mondo della pesca, dei decisori politici, degli studiosi e delle associazioni di protezione ambientale.
L’accordo tra AGCI Pesca (Associazione Generale Cooperative Italiane della Pesca, che associa le cooperative distribuite su tutte le regioni costiere, operanti in tutti i mestieri della pesca) e WWF Italia esprime la volonta di ambientalisti e pescatori a cooperare per la conservazione delle risorse marine e la preservazione dell’occupazione nel settore della pesca, soprattutto nelle sue forme tradizionali e meno impattanti – ha dichiarato Giampaolo Buonfiglio, Presidente dell’AGCI pesca – E’ necessario diffondere comportamenti responsabili e attivita ecosostenibili anche in questo settore”.
“La firma dell’accordo fra WWF ed AGCI Pesca avviene in una fase epocale per il settore che, con questo governo, vede sempre piu affermarsi la leadership dell’Italia nell’ambito dell’unione – ha dichiarato il l’On. Paolo Scarpa Bonazza Buora, Sottosegretario alle politiche agricole e forestali con delega alla pesca – Fino ad un anno e mezzo fa, infatti, ai Consigli per la pesca, per il nostro Paese partecipavano generalmente i funzionari del ministero. ma il quadro d’insieme e ormai radicalmente cambiato: il rapporto franco ed il dialogo continuo che ho intrapreso con lo stesso Commissario Fischler, ci consentono di guardare con concreto ottimismo al futuro di questo comparto che viene ulteriormente rafforzato da questo nuovo accordo, conferma della rinnovata immagine di un settore ormai effettivamente compatto e unito negli intenti da perseguire.”
Ecco alcune delle attivita previste con l’accordo:
1- SOSTEGNO ALLA PICCOLA PESCA: In Italia questa parte della flotta e di tutto rilievo: si contano infatti 13.600 imbarcazioni di piccola pesca che
rappresentano oltre l’84% della flottiglia nazionale. La piccola pesca e
particolarmente presente nel Mar Tirreno, in Adriatico e in Sicilia la piccola
pesca rappresenta il 69% del totale della flotta regionale. Reti da posta,
palangari, nasse, lenze sono gli attrezzi piu usati, piu selettivi rispetto ad
altri sistemi. La produzione di questo settore e pari a 69mila tonnellate di
prodotto per un fatturato di 415 milioni di euro. Ovviamente esistono
differenze sostanziali, sia produttive che di reddito, tra regione e regione.
L’accordo tra AGCI e WWF prevede attivita di promozione e di sostegno per questo settore caratterizzato da un forte legame tra il pescatore e il mare, risultato di tradizioni tramandate e radicate nel corso dei secoli.
2 – LOTTA ALLA PESCA ILLEGALE:
Con questo termine si indicano diverse attivita che, oltre ad essere illegali, producono sia danni all’ambiente marino ed alle sue risorse, sia danni economici per i pescatori che operano nella legalita.
Le pratiche piu comuni sono l’utilizzo di reti con maglie vietate (cattura di
pesci di piccola taglia), lo strascico sottocosta (praticata entro le 3 miglia,
su bassi fondali, su fondi rocciosi, sulla posidonia), la pesca pseudo-sportiva (con attrezzi professionali, senza licenze, senza il rispetto delle norme sanitarie e senza obblighi fiscali), la pesca ai datteri (estremamente redditizia, sebbene sia vietata in Italia sin dal 1988). L’accordo prevede una collaborazione nella formulazione di richieste per un lotta piu capillare ed incisiva contro le attivita illegali di pesca. Si puo dire che la percentuale di barche trovate in flagranza e irrisoria rispetto a quelle che praticano costantemente forme di pesca non consentite ed altamente impattanti per le specie marine e per i redditi dei pescatori che rispettano le leggi.
Gli stessi pescatori professionisti vogliono prevenire e controllare queste
attivita, in una sorta di autotutela e si rendono disponibili a collaborare non solo con il WWF, ma anche con le Autorita preposte ai controlli sia in mare che a terra.
3 – REGOLE MIGLIORI PER LA PESCA SPORTIVA
AGCI e WWF ritengono ormai necessaria e urgente la regolamentazione della pesca sportiva. Non esistono dati certi sul numero di pescatori sportivi in mare che, al contrario dei colleghi di acqua dolce, non necessitano di alcuna licenza e, di conseguenza, non vengono censiti. Forse si tratta di 1 milione e mezzo di “praticanti” (calcolato in base alla flotta “natante”), ma si potrebbe salire fino ai 2-3 milioni se si pensa che ci si diletta a pescare anche da terra e in immersione.
Il “picco” di attivita e ovviamente quello estivo, soprattutto in vicinanza di
approdi turistici vicini ai grandi centri urbani (i famosi pescatori della
domenica). Per loro non c’e l’obbligo di comunicare il quantitativo di pescato.
In molti casi svolgono un’attivita che ormai ha ben poco di ricreativo, ma
sembra sempre piu attivita professionale. Il danno e anche economico, dato che vengono immessi nel mercato “in nero” grandi quantita di pesci pregiati sia attraverso i comuni canali commerciali sia direttamente nei ristoranti. Spesso si fa ricorso anche a sistemi di pesca pseudo-sportivi, come il salpa-bolentino e gli affondatori elettrici che permettono di catturare decine di chili (quando non quintali) di pesce ad alto valore commerciale (pagelli, cernie etc). Per mettere ordine ed evitare che la situazione peggiori le associazioni ritengono improcrastinabile l’emanazione di una normativa ad hoc. Non si tratta di vietare un hobby, ma e necessario che tale attivita sia censita, trasparente e facilmente controllabile, cosi come d’altra parte gia avviene per la pesca nelle acque interne.
PESCATURISMO
E’ una forma di turismo “ecosostenibile” che integra le entrate economiche della pesca, soprattutto quella artigianale, offrendo servizi di tipo turistico, ricreativo e divulgativo ad un pubblico di “non pescatori”. Sono circa 20 le localita nelle quali si svolge quest’attivita, nata per conciliare le necessita economiche dei pescatori tradizionali con quelle di un pubblico sempre piu esigente. Con le attivita legate al pescaturismo la piccola pesca puo avvalersi di un’importante fonte integrativa di reddito: questa attivita puo produrre un incremento di reddito in percentuali variabili tra il 10 e il 30%. Il WWF promuove insieme all’AGCI quest’attivita che consente anche di “alleggerire” lo sforzo di pesca complessivo. I pescatori coinvolti sono, per ora, circa 150-200, molti dei quali riuniti in cooperative. Gia da quest’anno alcuni Campi Avventura del WWF, come quello di Talamone, in Toscana, hanno inserito attivita di Pescaturismo nei programmi di educazione ambientale.
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