Sostenibilità

Ambiente: Vittadini, allarme reale

Il presidente della Cdo bacchetta la linea "ecoscettica" del settimanale Tempi e attacca la "disinformacja" della multinazionali

di Giampaolo Cerri

«L’evidenza, criterio della verità, ce lo conferma: la temperatura aumenta, il deserto avanza, i ghiacciai si sciolgono, saltano le stagioni, la foresta scompare, l’inquinamento cresce, le speci animali sono in via di estinzione. E adesso comincia a mancare anche l’acqua. Non in Africa, ma nel nostro Sud, drammaticamente». Non è Ermete Realacci, né un esponente di Greenpeace a parlare, ma il presidente della Compagnia delle Opere, Giorgio Vittadini, nella rubrica settimanale “Renzo a Milano”, sull’ultimo numero del giornale Tempi. Vittadini riprende le parole del climatologo Percalli per denunciare «quelle multinazionali e quegli stati che stanno distruggendo il pianeta, investono miliardi per propagandare che tutto è falso con interventi giornalistici degni della peggior disinformacja». Una vera e propria bacchettata allo stesso giornale che, dal G8 di Genova a questa parte, si è incaricato di dar sistematicamente contro agli allarmi dell’ambientalismo internazionale, riportando con cura maniacale i dati degli scienziati sciettici, sostenitori di Bush nel rifiuto del Protocollo di Kyoto. «Ma che irresponsabilità in chi, dimentico anche degli insegnamenti di Giovanni Paolo II, ripetutamente si presta a questo Minculp», prosegue Vittadini, «pensando che l’allarme sia propaganda degli ecologisti». Invece di imparare la lezione, Tempi ci riprova con un titolo malandrino: «No al Wwf, sì alla natura».


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