Sostenibilità

Ambiente: Ue, il vecchio frigo? Al produttore

Ieri l'Europarlamento ha deliberato una nuova normativa per lo smaltimento dei 6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, prodotte ogni anno. Obiettivo: 90% di riutilizzo

di Giampaolo Cerri

Riutilizzo del 90% degli elettrodomestici prodotti, raggiungimento di un quota pro-capite di rifiuti elettronici pari a 6 chili per ogni cittadino europeo. Sono alcune delle novità introdotte dalla direttiva votata ieri a Strasburgo dal Parlamento su proposta della Commissione. Si tratta di un provvedimento che riguarda il recupero e il riutilizzo degli elettrodomestici. In base a quanto disposto ieri, i produttori dovranno farsi carico dello smaltimento dei prodotti vecchi e che sono una fonte di inquinamento ambientale tra le più pericolose. La direttiva, che comune dovrà essere armonizzata con un altro testo approvato dal Consiglio, impedisce di fatto l’immissione sul mercato di elettrodomestici “anonimi”, come è invece accaduto in passato per importazioni soprattutto dal Sud-est asiatico. Si tratta dello smaltimento di circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti, il cui costo per le aziende produttrici è stimato fra i 500 e 900 milioni di euro.


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