Sostenibilità

Ambiente: raccolta e trasporto rifiuti, calano le imprese

I dati sono contenuti nel secondo rapporto di Fise Assoambiente, presentato oggi a Roma

di Redazione

Riduzione significativa della gestione diretta dei rifiuti da parte dei comuni, calo del numero delle imprese private impegnate nella raccolta e nel trasporto e nella raccolta differenziata, crescita delle societa’ a capitale misto. Sono queste le tendenze delle forme di gestione dei rifiuti urbani che emergono dal secondo rapporto sull’argomento curato da Fise Assoambiente e presentato oggi a Roma in una conferenza moderata dal presidente Giulio Quercioli Dossena e che ha visto, tra gli altri, gli interventi di Paolo Russo, presidente della Comissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e di Paolo Togni, capo di gabinetto del ministero dell’ambiente e della tutela del territorio. L’indagine, condotta sulla totalita’ dei comuni italiani con piu’ di 5000 abitanti, ovvero 2200 comuni e sul 10% di quelli sotto tale quota che sono 590, mette in evidenza in particolare una contrazione del settore privato in questo campo. Rispetto al primo rapporto curato da Fise Assoambiente nel 1998, la percentuale delle imprese private impegnate nella raccolta e nel trasporto di rifiuti e’ sceso dal 45,9% al 43,2%. Un dato – indica il rapporto – ”che desta forti perplessita’. E’ infatti contraddittorio che dopo anni di dibattito sulle modalita’ e sui tempi per liberalizzare e privatizzare il mercato dei servizi pubblici locali, si assista ad un processo di arretramento dell’impresa privata”. Tutt’altro andamento emerge invece per le societa’ miste, che arrivano quasi a triplicare la loro presenza in tutti i servizi attinenti ai rifiuti urbani acquisendo una quota abbastanza significativa di mercato soprattutto nella raccolta, anche differenziata e nel trasporto dei rifiuti urbani. Nel 2002, infatti, il 12% della raccolta e del trasporto di rifiuti urbani e’ gestito attraverso societa’ a capitale misto, mentre nel 1998 la percentuale si attestava al 2,6%. L’andamento va attribuito a diverse misure normative su questo tipo di gestione, tra i quali il Dpr 533 del 1996 e le ordinanze recenti di disciplina dell’emergenza rifiuti nelle regioni meridionali e centrali del Paese che ”hanno privilegiato la costituzione di scoieta’di questo tipo per lo piu’ a scapito dell’affidamento a societa’ private”. Il rapporto mette in evidenza una diminuzione nel ricorso alla gestione della raccolta e del trasporto dei rifiuti urbani da parte dello stesso comune che e’ passata da oltre il 24% del 1998 al 14,7% del 2002. Quanto alla raccolta differenziata, dalla ricerca emerge un incremento degli enti locali in cui si effettuano le raccolte differenziate: si e’ infatti passati dall’86,1% del 1998, al 96,1% nel 2002. Se si guarda alle singole zone geografiche, la percentuale e’ in netta crescita soprattutto nel sud isole, con un aumento el 68,6% al 90% e al centro, dove si ‘e passati dall’89,7% al 98,3%. Infine dall’indagine emerge una diminuzione dell’uso della discarica, utilizzata dal 76,4% dei comuni intervistati contro quasi il 92% rilevato nel 1998: e’ una dimunzione che si riflette nelle diverse regioni, anche se con percentuali diverse tra loro: meno 21,6% nel nord ovest, meno 7,6% nel nord est, meno 1,8% al Centro, mentre al sud si vede un calo di venti punti percentuali.


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