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Ambiente: per monumenti e musei è ancora emergenza smog

Conclusa la campagna "Salvalarte 2001" condotta da Legambiente e Montedison, affiancata da "Salvailmuseo". Maglia nera a Piazza Museo a Napoli

di Redazione

La campagna “Salvalarte 2001”, condotta da Legambiente e Montedison con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, traccia il quadro dello stato dei beni culturali italiani. I risultati di tale campagna, giunta alla sua sesta edizione, sono stati presentati oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il presidente nazionale di Legambiente, Ermete Realacci, e l’amministratore delegato di Montedison, Enrico Bondi.
E’ ancora emergenza smog per i monumenti ed i musei italiani. Ozono, polveri e inquinanti gassosi e solidi sono tra i principali responsabili del degrado delle opere d’arte del nostro Paese, minacciate sia nelle loro strutture esterne che all’interno dei musei. Ma non solo. Oltre all’inquinamento anche l’abusivismo edilizio e l’abbandono rischiano di compromettere il patrimonio artistico nazionale, specie quello cosiddetto ‘minore’ come nel caso del parco archeologico di Selinunte in Sicilia, di Villa Sultana a Ospedaletti in Liguria, dell’area archeologica sommersa a Baia in Campania e dei forti militari di Martiniti in Calabria.
Quest’anno la campagna “Salvalarte” è stata affiancata dall’iniziativa “Salvailmuseo” mirata a comparare e valutare la presenza di sostanze dannose per la conservazione delle opere d’arte sia all’interno che all’esterno dei complessi museali. “Gli inquinanti -ha infatti dichiarato il presidente di Legambiente Realacci- non agiscono solo sulle opere esposte all’aperto, ma penetrano anche all’interno, nelle abitazioni, negli ospedali e anche dei nostri musei. Per questo la carovana di Salvalarte, che per due mesi ha setacciato la penisola, è stata preceduta a Napoli, Roma, Torino, Milano e Firenze dai laboratori Syremont (gruppo Montedison) che hanno monitorato il microclima e la qualità dell’aria anche all’interno dei musei di queste città”.
La maglia nera per le più alte concentrazioni di polveri è stata assegnata a Piazza Museo a Napoli, dove l’intenso traffico veicolare fa registrare serie ripercussioni anche all’interno del Museo Archeologico Nazionale con picchi di 94 microgrammi per metrocubo di biossido di azoto; al Vittoriano a Roma le polveri raggiungono i 91 microgrammi per metrocubo.

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