Sostenibilità

Ambiente: le soluzioni Ue in vista del Summit di Johannesburg

A dieci anni dal Summit di Rio, l'Europa porta al vertice sudafricano la ratifica del Protocollo di Kyoto e l'idea di un'eco-industria

di Benedetta Verrini

A pochi mesi dal vertice ONU sullo sviluppo sostenibile, dopo il via libera dato alla ratifica del protocollo di Kyoto, l?Ue assume un ruolo guida fra i paesi industrializzati, nella ricerca di soluzioni ai problemi ambientali e nella preparazione della Conferenza che si terrà dal 26 agosto al 4 settembre a Johannesburg.
In quella sede, con molta probabilità, l?approccio europeo sarà quello più avanzato soprattutto in contrapposizione all?unilateralismo americano che fa saltare tutti i tentativi di trovare soluzioni globali (da ultimo con la decisione di non ratificare Kyoto proponendo un quadro giuridico alternativo meno severo nei confronti delle industrie statunitensi).

A dieci anni di distanza dalla Conferenza di Rio sull?ambiente, il vertice di Johannesburg permetterà di valutare l?effettiva realizzazione degli impegni assunti allora. Le questioni da risolvere nel ?dopo Rio? sono ancora le stesse (riduzione delle emissioni nocive, protezione della biodiversità, lotta contro la povertà) e la trasformazione in senso sostenibile dei modelli di produzione e consumo continua ad appartenere alla retorica ambientalista. I principi di Rio non sono messi in discussione, ma è un fatto che, dieci anni dopo, le tendenze insostenibili non sono state invertite e sono in aumento tanto al nord quanto al sud. Convinzione dell?Ue è che la crescita economica non dovrà avvenire a scapito dell?ambiente; al contrario la strategia per lo sviluppo sostenibile parte dal presupposto che le due cose possano procedere di pari passo. Una delle chiavi di questa strategia è la promozione dell?ecotecnologia, cioè la ricerca di soluzioni da cui tutti possano trarre vantaggio, l?industria, la ricerca, l?ambiente.

L?eco-industria dovrà divenire uno dei settori strategici dell?industria comunitaria attraverso la promozione di tecnologie già disponibili ma non ancora diffuse (automobili all?idrogeno, alcune applicazioni della biotecnologia, energia alternativa). Inoltre, bisognerà rendere sostenibile la globalizzazione. La crescita del commercio internazionale e dei flussi di investimenti diretti dovrà contribuire positivamente alla lotta contro la povertà attraverso interventi mirati per eliminare gli squilibri nei benefici derivanti dalla globalizzazione, come ad esempio il divario digitale tra nord e sud del mondo.

Il Consiglio dell’Unione ha pertanto predisposto una memoria che contiene le linee guida sulle soluzioni europee, che saranno illustrate al vertice sudafricano. Ecco il testo del documento:

CONSIGLIO DELL?UNIONE EUROPEA, Strategia per lo sviluppo sostenibile ? Preparazione per il vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile (Johannesburg, 26 agosto – 4 settembre 2002), Bruxelles, 5 marzo 2002.

 

IL CONSIGLIO DELL?UNIONE EUROPEA

1. RIBADISCE che lo sviluppo sostenibile richiede soluzioni globali che integrino in modo equilibrato le dimensioni economica, sociale e ambientale. RICONOSCE che politiche sane, istituzioni democratiche, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani costituiscono il presupposto per pervenire ad uno sviluppo sostenibile e RICORDA l?accordo raggiunto in occasione del Consiglio europeo di Goteborg sullo sviluppo della strategia europea per lo sviluppo sostenibile.

2. SOTTOLINEA i legami tra le dimensioni interna ed esterna della strategia per lo sviluppo sostenibile e la complementarietà delle stesse nonché l?impegno ad intensificare gli sforzi per accrescere ulteriormente queste interconnessioni e RIBADISCE la necessità di attuare pienamente la dimensione interna convenuta a Goteborg per contribuire ad affrontare i problemi ambientali a livello globale, tenendo conto degli effetti delle politiche dell?UE sul resto del mondo.

3. RIBADISCE che l?UE deve svolgere un ruolo essenziale negli sforzi globali per la realizzazione dello sviluppo sostenibile a tutti i livelli.

4. RIBADISCE l?intenzione dell?UE di favorire un risultato orientato all?azione in occasione del vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile nonché un?effettiva attuazione dei risultati del medesimo, sulla base dell’Agenda 21 e, tra l?altro, dell?Agenda di sviluppo di Doha, della Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo di Monterrey nonché degli obiettivi di sviluppo e delle finalità convenuti sul piano internazionale, in particolare quelli contenuti nella Dichiarazione del Millennio.

L?UE si attende che il risultato del vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile contenga sia impegni politici globali a favore dello sviluppo sostenibile sia partenariati tra governi, società civile e settore privato.

5. RIBADISCE l?impegno espresso a Göteborg di raggiungere al più presto l?obiettivo dello 0,7 % del PIL come stabilito dalle Nazioni Unite in materia di assistenza ufficiale allo sviluppo e di realizzare progressi concreti in tal senso prima del vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile che si svolgerà a Johannesburg nel 2002, nonché l?impegno del Consiglio di esaminare le modalità e i tempi per il raggiungimento da parte dei singoli Stati membri dell?obiettivo dello 0,7 % del PIL stabilito dalla Nazioni unite in materia di aiuto ufficiale allo sviluppo e l?impegno del Consiglio di continuare ad adoperarsi per migliorare gli strumenti della cooperazione allo sviluppo, segnatamente nei paesi colpiti da crisi o conflitti.

6. RAMMENTA che lo sviluppo sostenibile costituisce un obiettivo primario delle nostre politiche sia interne che esterne. Si dovrebbe perseguire ulteriormente l?integrazione della dimensione sostenibile negli accordi di cooperazione bilaterali e multilaterali conclusi dall?Unione europea, tra l?altro con i paesi vicini della regione mediterranea e dell?Europa centrale e orientale.

7. SOTTOLINEA che per l?UE le principali sfide in relazione alla dimensione globale dello sviluppo sostenibile sono le seguenti:

1) Eradicazione della povertà e promozione dello sviluppo sociale nonché della salute

2) Far sì che la globalizzazione serva allo sviluppo sostenibile

3) Modelli sostenibili di produzione e consumo

4) Conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali e ambientali

5) Rafforzamento della governanza per lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli, in particolare la governanza ambientale internazionale, compresa la partecipazione pubblica

6) Mezzi di attuazione, compreso lo sviluppo di capacità e la cooperazione tecnologica.

8. PRENDE ATTO della valutazione del Segretario generale delle Nazioni Unite secondo cui, pur se alcuni progressi verso lo sviluppo sostenibile sono stati realizzati a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (UNCED), i risultati non sono equilibrati. Sotto molti aspetti, le politiche e i programmi di sviluppo sostenibile a tutti i livelli non sono riuscite a servire simultaneamente gli obiettivi economici, sociali ed ambientali.

9. SALUTA CON FAVORE la presentazione della Comunicazione della Commissione “Verso un partenariato globale per uno sviluppo sostenibile”, che contribuisce allo sviluppo della strategia dell?UE per lo sviluppo sostenibile delineando il contributo dell?Unione ad uno sviluppo sostenibile globale e propone componenti strategiche per un “Accordo globale” in occasione del vertice mondiale di Johannesburg. Le suddette tematiche ed altri contributi dell?UE, unitamente all’esame della questione dello sviluppo sostenibile in sede di Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002, sulla base delle conclusioni di Göteborg, contribuiranno a preparare l?approccio globale dell?UE in materia di sviluppo sostenibile. La comunicazione della Commissione e gli ulteriori preparativi dell?UE per il vertice mondiale

per lo sviluppo sostenibile verranno affrontati nelle pertinenti formazioni del Consiglio e saranno sottoposte al Consiglio europeo di Siviglia conclusioni sulla dimensione globale.

10. CONSIDERA che l?integrazione e la coerenza delle politiche interne ed esterne sono indispensabili per assicurare la sinergia degli obiettivi economici, sociali e ambientali, dell?UE e il contributo efficace dell’UE allo sviluppo sostenibile a tutti i livelli. A tal fine, e in conformità con le conclusioni del Consiglio europeo di Göteborg, si dovrebbe sottoporre ogni importante proposta di strategia interna ed esterna ad una valutazione di impatto in materia di sostenibilità, analizzandone le conseguenze economiche, sociali e ambientali. Dovrebbe inoltre essere portato avanti il processo di adeguamento delle politiche chiave dell?UE.

11. SALUTA CON FAVORE i risultati del Comitato preparatorio II di New York, che costituiranno un utile punto d?inizio dei negoziati durante il Comitato preparatorio III. I lavori futuri dovrebbero concentrarsi su una serie coerente e mirata di priorità, su un equilibrio fra gli interessi dei diversi gruppi e regioni e sull’integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile in ciascuna delle tematiche affrontate.

12. SOTTOLINEA che l?Unione europea è impegnata a promuovere la buona governanza, compresa la partecipazione pubblica, a tutti i livelli. Quanto alla dimensione ambientale, i risultati della terza riunione del consiglio direttivo dell?UNEP / Forum ministeriale mondiale sull?ambiente (GMEF) di Cartagena (Colombia) dovrebbero essere considerati un utile contributo al processo di governanza internazionale nel settore dello sviluppo sostenibile. É

importante in questo contesto un maggiore contributo dell’UNEP al vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile e il relativo seguito.

13. SOTTOLINEA che i paesi sviluppati, in particolare, devono assumere responsabilità per superare le attuali e future sfide poste dallo sviluppo sostenibile e per assistere i paesi in via di sviluppo nei loro sforzi di realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Nel contempo, le politiche interne dei paesi in via di sviluppo ed un effettivo contributo delle istituzioni internazionali sono vitali in questo contesto.

In vista di Johannesburg e in una prospettiva futura, l?impegno dell?UE per uno sviluppo sostenibile richiederà azioni importanti, fra cui:

– promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili dissociando la crescita economica dal degrado ambientale, tenendo conto delle capacità di carico degli ecosistemi. Ciò richiederà un adeguato quadro strategico che promuova l’efficienza ecologica nonché lo sviluppo di capacità;

-integrare i paesi in via di sviluppo nel sistema economico mondiale segnatamente mediante l’attuazione dell’Agenda dello Sviluppo di Doha e contribuire ad assicurare che le politiche commerciali e i flussi degli investimenti concorrano al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Dovrebbero essere promossi investimenti e pratiche commerciali ecologicamente e socialmente responsabili. Dovrebbero essere incoraggiati investimenti esteri diretti (IED) sostenibili nei paesi in via di sviluppo e crediti all’esportazione coerenti con lo sviluppo sostenibile;

-promuovere partenariati a favore dello sviluppo sostenibile con le organizzazioni internazionali, i governi, la società civile, il settore privato ed altri parti interessate. Le organizzazioni non governative, le organizzazioni imprenditoriali e gli enti pubblici, ivi compresi quelli locali, europei dovrebbero essere incoraggiati a contribuire alla creazione di tali partenariati con lo scambio delle esperienze maturate e la promozione di azioni comuni con le controparti di altre regioni;

-in particolare varare, tra le altre, iniziative dell’UE per quanto riguarda: 1) un partenariato strategico con la partecipazione di governi e di altre parti interessate per l’accesso all’acqua potabile sicura e ai servizi igienici e la gestione sostenibile delle risorse idriche, basata sul principio della gestione integrata dei bacini idrografici; 2) l’energia per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile, concentrandosi in particolare sull’accesso a fonti di energia sostenibili, una maggiore efficienza energetica, tecnologie pulite ed energie rinnovabili; 3) i modi per prestare particolare attenzione all’Africa, anche sostenendo le sue stesse iniziative quali il NEPAD, 4) la ratifica tempestiva di diversi strumenti internazionali (in particolare in materia di clima e biosicurezza, la convenzione sui POP e la convenzione PIC);

14. RITIENE che l?attuazione della dimensione globale debba essere periodicamente affrontata come parte integrante del pacchetto generale dell?UE relativo alla sua strategia per lo sviluppo sostenibile nelle riunioni di primavera del Consiglio europeo. A tempo debito si dovrebbero esaminare segnatamente l?esito del vertice di Johannesburg ed il relativo seguito.

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