Sostenibilità

Ambiente: in Cina i rifiuti di Milano. Il 15 maggio il processo

La denuncia di Greenpeace

di Redazione

Sono finite addirittura in Cina alcuni quantitativi di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata di Milano. Lo denuncia Greenpeace, ricordando che il 15 maggio inizierà presso la procura di Milano il processo contro alcune società del Nord Italia protagoniste di questo singolare caso di esportazione di rifiuti. ”Per le spedizioni verso tre società di intermediazione commerciale cinesi – rileva l’associazione in un rapporto disponibile da oggi sul suo sito greenpeace – furono impiegate quattro navi, partite dai porti di Genova, La Spezia e Ravenna. Giunte a destinazione, le società cinesi verificarono che le navi non contenevano plastica al 100% bensì rifiuti eterogenei assimilabili agli urbani, indifferenziati ed impossibili da riciclare o riutilizzare, derivanti da industrie, da altri centri di stoccaggio ed in parte anche dalla raccolta differenziata della frazione secca dell’Amsa di Milano (l’azienda comunale di igiene urbana) e da altri comuni”. La ricostruzione della vicenda e’ avvenuta grazie ad un’indagine incrociata del comando del Corpo forestale dello Stato di Brescia e della magistratura di Milano. ”Le indagini – spiega Greenpeace – hanno fatto luce su una realtà diffusa nel settore della illegalità dei rifiuti, quella di far passare veri e propri rifiuti come materie prime e/o materie prime seconde, la cui movimentazione richiede solo il documento di trasporto. Questo caso e’ un esempio concreto di come le procedure semplificate previste dal decreto Ronchi costituiscano uno strumento in grado di mascherare la gestione illecita dei rifiuti a costi e rischi pressoché nulli”.


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