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Ambiente. Il no francese al mais biotech. E Sarkozy chiude la porta agli ogm

Gli esperti esprimono "seri dubbi" su un seme Monsanto autorizzato. Il presidente è pronto a bloccare le colture. Non era mai successo. E la Coldiretti applaude.

di Paola Mattei

Mercoledì 9 gennaio rimarrà una data storica per l?agricoltura europea. In quel giorno infatti è arrivato sul tavolo del presidente Sarkozy l?atteso parere dell?Alta autorità sugli organismi geneticamente modificati di Parigi che, di fatto, ha aperto la strada alla moratoria sulle colture geneticamente modificate nel Paese. Ciò che non aveva osato fare nessun governo di sinistra prima d?ora, verrà quindi probabilmente realizzato dal presidente più destro-machista che si ricordi da quando gli ogm sono prepotentemente entrati nel dibattito politico del Vecchio continente.Sarkò aveva parlato chiaro, inviando (tramite Jean-Louis Borloo, ministro all?Ecologia) alla Autorità due-domande-due sulla sicurezza degli ogm: «Ci sono nuove prove scientifiche sul mais transgenico Mon810 1998 (un brevetto Monsanto)?», e «Non ci sono dubbi che potrebbero rimettere in discussione l?approvazione?». Le risposte sono state altrettanto chiare. «Sì, nuove prove scientifiche esistono», ma anche «Sì, ci sono seri dubbi. Per scioglierli, occorrono tempo e risorse».Era quello che il presidente voleva sentirsi dire. Aveva infatti annunciato che in caso di «seri dubbi» sarebbe scattata la clausola di salvaguardia sul Mon810, e di conseguenza la coltivazione del mais – l?unico transgenico finora autorizzato per la coltura in Europa – sarebbe stata sospesa. I rilievi mossi dall?Autorità riguardano l?impatto del mais biotech sugli insetti non bersaglio dei pesticidi, e possibili effetti tossici sui lombrichi; in generale, il Comitato rileva lacune nelle conoscenze e raccomanda ulteriori ricerche, in particolare sulla inaspettata produzione di peptidi (molecole di aminoacidi) da parte del Mon810.Certo, se i «seri dubbi» sul mais transgenico rimangono, ce ne sono almeno altrettanti sulla compattezza del fronte agricolo francese sulla probabile moratoria. Per un José Bové che sospende felice lo sciopero della fame iniziato il 3 gennaio, e per una Greenpeace che plaude a Sarkò, c?è la Confédération française des travailleurs chrétiens che si dice «contraria alla moratoria» e «favorevole a una legge» che regolamenti l?uso degli ogm, e la Fédération nationale des syndicats d?exploitants agricoles, decisamente pro biotech. Non è da dimenticare, infatti, che per una parte degli agricoltori francesi il Mon810, coltivato su 22mila ettari nel 2007, rappresenta un notevole vantaggio economico, fruttando un rendimento superiore dal 10 al 30%, a seconda dei casi, rispetto al mais tradizionale.Le aperture di Sarkozy alla moratoria sugli ogm hanno galvanizzato l?Europa critica sul transgenico (secondo una ricerca Swg, il 63% dei cittadini europei non li amano). In Italia, per esempio, è stata la Coldiretti a schierarsi con i cugini d?Oltralpe: «È importante sostenere la Francia nella richiesta di moratoria», ha dichiarato il presidente Marini, «e archiviare le ipotesi di coesistenza tra colture ogm e tradizionali». In particolare, a livello italiano, «nel rispetto del principio di precauzione, va sospesa», chiede la Coldiretti, «la decisione sulle linee guida in materia di coesistenza all?esame del ministero delle Politiche agricole perché, con l?eventuale diffusione delle colture ogm, si rischierebbe di provocare la contaminazione irreversibile delle produzioni tradizionali». A favore della posizione della Coldiretti parlano i primati dell?agricoltura nazionale, con la leadership europea assoluta per le denominazioni di origine (ben 163 le italiane su 756) e per il fatto che l?Italia ha il record assoluto del 98,5% dei campioni di frutta e verdura con residui di fitofarmaci al di sotto dei limiti di legge. Perché rimettere in discussione tutto con gli ogm?

Il prodotto

Il Mais Mon810 è un prodotto Monsanto realizzato inserendo nella pianta tradizionale il gene cry1Ab resistente ai lepidotteri. È stato autorizzato nella Ue nel 1998 per «coltivazione, importazione, processamento e alimentazione animale». Tutti gli ogm autorizzati su <a href="http://www.gmcontaminationregister.org" target="_blank">Gm Contamination Register</a>

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