Sostenibilità

Ambiente: Crotone, discarica industriale in riva al mare

Sequestrata ieri dalla Procura della Repubblica: è proprio alle spalle della Montedison su un terreno di proprietà di un consorzio industriale

di Giampaolo Cerri

Una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi, ubicata nell’area industriale della citta’ alle spalle dell’ex stabilimento Montedison di Crotone, e’ stata sottoposta ieri a sequestro preventivo dagli ispettori del nucleo sanita’ e ambiente della procura della Repubblica. L’area sulla quale e’ stata realizzata la discarica abusiva e’ di proprieta’ del Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Crotone; ai dirigenti pro tempore dell’ente viene contestato, nel provvedimento emesso dal gip di Crotone Gianfranco Grillone su richiesta del sostituto procuratore Federico Somma, di aver realizzato o consentito che altri realizzassero senza autorizzazione una discarica di rifiuti speciali, pericolosi e non; e inoltre di non aver ottemperato ad una ordinanza sindacale con la quale si ordinava la rimozione dei rifiuti e il ripristino dello stato dei luoghi. Sul registro degli indagati sono stati iscritti due commissari straordinari e due vice commissari del Consorzio industriale in carica nel periodo preso in esame dalle indagini. Gli accertamenti sulla presenza della discarica, peraltro prospiciente al mare, sono iniziati nel gennaio dello scorso anno dopo una segnalazione partita dai dirigenti dell’Azienda speciale pubblici servizi. Nel mese di luglio, dopo aver appurato che l’area interessata dalla discarica abusiva, era effettivamente di proprieta’ del Consorzio industriale, il sindaco di Crotone ha emanato una apposita ordinanza intimando ai dirigenti dell’ente di ripristinare lo stato dei luoghi. Le successive indagini disposte dagli ispettori della sezione ambiente della procura hanno consentito di accertare che l’ordinanza non era stata ottemperata ma anzi sull’area erano stati depositati nuovi rifiuti e che comunque l’accesso alla zona era delimitato solo da un filo di ferro tenuto fermo da due vasche da bagno. Verificata, pertanto, la permanenza di un elevato inquinamento del sito in questione, la procura della Repubblica ha chiesto il sequestro della discarica.


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