Sostenibilità

Ambiente, con Zero Rup raccolte 70 mila tonnellate di rifiuti pericolosi

L'associazione Verdi Ambiente e Società ha coinvolto Federambiente, Confesercenti e Assofarm in un progetto europeo per la raccolta dei residui inquinanti della vita domestica. Partecipano 20 città

di Giampaolo Cerri

Sono 70.652 le tonnellate di rifiuti pericolosi, i cosiddetti Rup, raccolte nei primi sei mesi del progetto “Zero Rup – Verso l’eliminazione dei rifiuti urbani pericolosi nelle città italiane” (giugno-dicembre 2000), promosso dall’associazione Vas (Verdi Ambiente e Società), in collaborazione con Federambiente, Confesercenti, Assofarm e cofinanziato dall’Unione Europea.
Grazie al coinvolgimento di 20 città , 11 regioni, 200 comuni, 1.124 negozi, 405 farmacie e 3,2 milioni di italiani,sono stati raccolti 36.833 chilogrammi di farmaci, 29.728 di batterie esauste, e oltre 4 mila di altri rifiuti pericolosi. I record di raccolta riguardano Palermo (4.742 chili di pile e 7.370 di farmaci), Padova (4.675 e 4.217) e Venezia (8.196 e 4.650).
I Rup sono oggetti che abbiamo tra le mani ogni giorno, come pile, farmaci, batterie per auto, vernici, pellicole fotografiche, bombolette spray, toner, tubi catodici, siringhe ecc.
“Hanno un alto contenuto chimico per cui non dovrebbero confluire nei normali canali di raccolta dei rifiuti, come invece accade”, spiega il vicepresidente dei Vas Ivan Verga, “ma dovrebbero essere raccolti, trattati e riciclati separatamente, in modo da ridurne la pericolosità per l’ambiente e soprattutto le persone. Nelle discariche, infatti, provocano reazioni chimico-fisiche incontrollate che inquinano profondamente l’aria, il terreno e le acque circostanti (una pila, ad es., contiene un grammo di mercurio, in grado di inquinare 1000 metri cubi d’acqua)”.
“La legislazione in materia esiste sia a livello locale sia europeo, ma nei fatti la divisione dei rifiuti in Italia è tuttora una chimera”, prosegue Verga,“e vengono disattese le precise norme comunitarie in materia (in particolare 91/689/Cee e 91/156/Cee). La norma che ha recepito tali dettami è contenuta nel ‘decreto Ronchi’, decreto legislativo n.22 del 5 febbraio 97”.
L’innovazione del Progetto Zeri Rup prevede una serie di iniziative per la promozione della raccolta differenziata in 20 città. Per la prima volta in Italia, il progetto realizza la concreta collaborazione tra le aziende di igiene urbana (riunite in Federambiente), i punti vendita (negozi e farmacie – Confesercenti ed Assofarm) e i cittadini. I rifiuti verranno raccolti negli stessi negozi in cui sono venduti i prodotti ad alto tasso inquinante da cui hanno origine.
Un triangolo rosso, una vetrofania e particolari raccoglitori sono gli elementi per riconoscere i negozi (ottici, tabaccherie, rivenditori di computer, ferramenta ecc.) e le farmacie dove si dovranno buttare i RUP.Forte è la componente informatica: sito internet aggiornato in tempo reale con i dati della raccolta; archiviazione elettronica delle informazioni nel database del progetto; sito intranet per il collegamento in rete delle aziende e dei partner. Realizzati anche seminari di formazione un concorso nazionale sul tema mentre saranno organizzati incontri in 70 scuole per promuovere il coinvolgimento della popolazione nella raccolta differenziata, diffondere comportamenti di consumo critico e la conoscenza dei rischi ambientali rappresentati dai RUP.
“Per la prima volta in Italia, il progetto realizza la concreta collaborazione tra le aziende di igiene urbana (riunite in Federambiente), i punti vendita (negozi e farmacie – Confesercenti ed Assofarm) e i cittadini”, conclude Verga.

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