Sostenibilità

Ambiente, Bush: “Apriamo l’era post Kyoto”

Il presidente Usa: "Quel protocollo è una rovina"

di Redazione

Il presidente George W. Bush auspica che il Vertice del G8 che si svolgera’ a Gleneagles, in Scozia, domani e venerdi’, segni l’inizio di ”un’era post Kyoto” per le questioni ambientali, perche’ -sostiene- il protocollo di Kyodo sarebbe una rovina per l’economia e non funziona ne’ per gli Stati Uniti ne’ per il Mondo intero. Bush porta a Gleneagles l’idea di collaborare a tecnologie che consentano di contrastare il riscaldamento globale, che riconosce esistere e per il quale ammette ora responsabilita’ umane (sia pure parziali), e di ridurre la dipendenza dal petrolio, che ha riflessi sulla sicurezza. L’ammissione di una responsabilita’ dell’uomo nel cosiddetto effetto serra e il ricorso alla tecnologia come alternativa al protocollo di Kyoto, che gli Stati Uniti -unici fra i Grandi del G8- non hanno ratificato, sono da giorni il ‘leit motiv’ delle dichiarazioni americane in vista di Gleneagles: concetti che Bush aveva espresso in interviste la scorsa settimana e che il consigliere per la sicurezza nazionale Steve Hadley aveva ribadito nei briefing pre-Vertice. Colpisce lo stesso, pero’, sentirli esprimere dal presidente nella conferenza stampa congiunta con il premier danese Anders Fogh Rasmussesn, momento mediatico saliente della visita di 16 ore in Danimarca, nella quale Bush e’ festeggiatissimo. Nel giorno del suo 59.mo compleanno, il presidente riceve gli auguri della regina Marghrete Seconda – questa sera, glieli fara’ pure la regina d’Inghilterra Elisabetta Seconda -; sente suonare il Buon Compleanno dalla banda delle cornamuse e dei tamburi del Parco di Tivoli; e ha l’occasione di gustare la torta di compleanno danese che i Rasmussen (il premier e Anne-Mette) offrono ai Bush (W. e Laura) a prima colazione. ”Ve la raccomando”’, commenta il presidente ai giornalisti. Bush compie, dunque, una sortita sul fronte dell’ambiente, dove appare assediato, mentre gioca sulla difensiva, almeno nella conferenza stampa congiunta con Rasmussen, su altri temi del Vertice: gli aiuti all’Africa, dove il premier danese sfida i Grandi a seguire l’esempio della Danimarca e invita Usa e Ue a ridurre la soglia di protezione dei propri prodotti agricoli; e anche l’invasione dell’Iraq e la situazione a Guantanamo, dove, dice, ”i detenuti sono trattati bene”. ”Venite a vedere”, aggiunge, come aveva gia’ fatto alla Casa Bianca, quando aveva a fianco il premier iracheno Ibrahim al-Jaafari. Come se fosse possibile arrivare a Guantanamo e visitare il carcere senza tutta una serie di avalli militari. A giudicare dalla conferenza stampa, Bush non ha comunque molto di che preoccuparsi dell’eco dell’esito di Gleneagles sull’opinione pubblica americana: i giornalisti statunitensi che lo seguono da Washington fanno solo domande sul nuovo giudice della Corte Suprema che dovra’ sostituire la dimissionaria Sandra Day O’Connor, disposti a prendere per notizie anche risposte che sono la fotocopia dell’intervista pubblicata ieri da USAToday: voglio che il nuovo giudice sia insediato entro ottobre, quando cioe’ la Corte tornera’ a riunirsi; sto vagliando possibili candidati; spero che il Senato non adotti atteggiamenti ostruzionistici o faziosi; e non sono contento delle critiche rivolte al ministro della giustizia Alberto Gonzales, che e’ un mio amico.

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