Sostenibilità

Ambiente: blitz di Greenpeace all’inceneritore di Como

Motivo della protesta: il latte prelevato nell'area e' contaminato di diossine e di piombo

di Redazione

Manifestazione di Greenpeace contro l’inceneritore dei rifiuti di Como: cinque alpinisti si sono arrampicati lungo i 25 metri del comignolo, mentre altri 12 chiudevano i cancelli dell’impianto. Motivo della protesta: il latte prelevato nell’area e’ contaminato di diossine e di piombo. ”Il consumo di 100 grammi di questo latte – ha spiegato il portavoce Vittoria Polidori – basta per raggiungere la soglia limite di assunzione giornaliera di diossine indicata dall’ Oms per una persona di 70 chili. A un bambino di 20 chili di peso bastano 40 grammi per raggiungere la soglia”. Secondo Greenpeace, l’ impatto delle diossine e dei PCB sia a livello prenatale (placenta e cordone ombelicale) che postnatale (latte materno) solleva preoccupanti interrogativi sui possibili effetti a livello neurocomportamentale. L’associazione ha condotto analisi su 11 campioni di latte di mucca, provenienti da fattorie poste a diversa distanza, fra 250 e 5500 metri. Le fattorie selezionate si trovano in 8 localita’ di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Toscana. Ed e’ stato analizzato un campione di latte prelevato in un’ azienda lontana da inceneritori, preso come valore di riferimento. Gli inquinanti si trovano in concentrazioni decrescenti man mano che ci si allontana dall’ inceneritore. La concentrazione di piombo si e’ rivelata dalle due alle dieci volte superiore al limite imposto dal regolamento 466/2001 dell’ Unione Europea, entrato in vigore lo scorso aprile. ”Oltre alle insorgenze tumorali – ha aggiunto Polidori -, diossine e pcb possono provocare danni al sistema immunitario, riproduttivo, respiratorio e disturbi ormonali. Anziche’ bruciare i rifiuti, dovremmo imparare a ridurre, riusare e riciclare. In Italia ci sono 212 inceneritori suddivisi fra rifiuti urbani e speciali e c’e’ la tendenza ad aumentare il numero degli impianti e a potenziare quelli esistenti, per almeno altre 41 unita’. Greenpeace ritiene necessaria l’ eliminazione progressiva di tutte le forme di incenerimento dei rifiuti, entro il 2020”.


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