Sostenibilità

AMBIENTE. BiolFish porta l’ecologia in città

Una rassegna che ha come obbiettivo la rappresentanza delle realtà biologiche incentrato quest'anno su acquacoltura biologica e pesca sostenibile

di Redazione

Dopo esserne stato il principale promotore, il Premio Biol, la principale kermesse mondiale dell’olivicoltura biologica, si presenta alla seconda edizione del BiolFish, evento incentrato  sull’acquacoltura biologica e la pesca sostenibile, con l’obiettivo di rappresentare la parte rurale e dei contadini rispetto alla parte costiera e dei pescatori rappresentata dal BiolFish stesso. Quest’ultimo, Patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e organizzato dal Comune di Monopoli col supporto di Coispa Tecnologia e Ricerca, CIBi (Consorzio Italiano per il Biologico), Consorzio Puglia Natura e Premio Biol, si terrà dal 22 al 28 giugno a Monopoli, e vedrà alternarsi momenti di studio, gastronomia e cultura, (clicca qui per vedere il programma).
Tre le iniziative organizzate dal Biol: la mostra Un Mondo d’Olio; il Festival-mercato Eco-Bio-Equo e il workshop sull’agricivismo, ovvero su come l’agricoltura può aiutare chi vive in città.
Allestita nella scenografica nella Chiesa di San Pietro, dal 24 al 28 giugno (ore 18-21), la mostra internazionale degli oli comprende circa 300 bottiglie, provenienti da altrettanti produttori (tutti quelli iscritti all’edizione 2009 del Biol e che hanno superato la prova dell’assaggio con un punteggio non inferiore a 7); tra questi, sono stati selezionati decine di campioni rappresentativi che verranno fatti assaggiare. Anche grazie alle schede descrittive, la mostra rappresenta un vero e proprio atlante mondiale dell’olivicoltura biologica e dei suoi protagonisti: i produttori, e l’olivo, nelle sue centinaia di forme e di varietà.
Eco-Bio-Equo è invece il festival mercato che, dal 25 al 28, dalle ore 18 fino a sera, in piazza Vittorio Emanuele II offre una panoramica sulle realtà che vivono e promuovono i principi dell’agricoltura biologica, della promozione di un’economia solidale, dei consumi responsabili, degli stili di vita sostenibili e della responsabilità di impresa. Varie le aree espositive: acquacoltura bio e pesca eco-sostenibile; agricoltura biologica e filiera corta; masserie didattiche e agriturismo; Gruppi di Acquisto Solidali e consumerismo; cooperazione allo sviluppo e commercio equo-solidale; cosmetici naturali, tessile biologico e architettura naturale; LandeMed, ovvero la gestione del verde urbano con metodo biologico; cooperazione sociale e Banca Popolare Etica; i Premi Biol, BiolMiel e BiolFish; i Gal del territorio; la Dop Terra di Bari. Più uno spazio per dibattiti e animazioni culturali, curate dalla compagnia teatrale modenese  Koinè e dal GranTeatrino – Casa di Pulcinella di Bari.
Infine il 26 giugno, alle ore 18 nella Chiesa San Pietro, spazio al cosiddetto agricivismo, con un workshop incentrato sulla relazione di chi l’ha teorizzata, il prof. Richard Ingersoll, storico dell’urbanistica statunitense e docente all’Università di Firenze. A partire dagli orti urbani – modo di occupare gli interstizi della città, di riempire con qualcosa di vivo, bello e utile gli spazi che il cemento lascia liberi – si rivede la classica impostazione che vuole la città al centro (dentro) e la campagna intorno, il tutto su uno sfondo (fuori). Ingersoll parla invece di «Sprawltown» (sprawl, sdraiato), città diffusa senza forma né limite. Dove fra centri commerciali, tangenziali, parcheggi e abitazioni, l’agricoltura – e quindi gli orti – incarna uno degli strumenti per restituire ai cittadini il loro spazio e il loro ruolo: la campagna, ora, è dentro.


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