Sostenibilità

Ambientalisti contro la norma pro-carbone

Greenpeace, Legambiente, WWF e Italia Nostra lanciano un appello a Napolitano

di Redazione

Le associazioni ambientaliste che hanno portato avanti la battaglia contro la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle – Greenpeace, Legambiente, WWF e Italia Nostra – si rivolgono oggi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinche’ prenda urgenti provvedimenti per impedire che il Governo aggiri una sentenza ”scomoda” sostituendosi ai giudici che hanno gia’ sentenziato sulla incompatibilita’ ambientale del carbone.

Le associazioni chiedono al Presidente Napolitano di non firmare il decreto. Il tentativo del Governo di inserire nell’articolo 35 della Finanziaria una norma che favorisce lo smantellamento di centrali alimentate ad olio per trasformarle a carbone e’ un perfetto esempio di legge ‘ad aziendam’.

Con questa, non solo si ignora la sentenza del Consiglio di Stato sulla valutazione di impatto ambientale, ma si decide deliberatamente di ignorare – per fare l’interesse dell’Enel – l’impatto ambientale e sanitario di una centrale a carbone nel cuore di una delle aree, il Delta del Po, piu’ fragili e a rischio del Paese. La norma cerca di cancellare la sentenza del Consiglio di Stato e la disposizione di confrontare il progetto a carbone con scenari alternativi, quale l’utilizzo del gas naturale o l’alternativa ”zero”, non costruire nulla.

Si tratta di un vero e proprio ”obbrobrio giuridico” in quanto tale confronto costituisce uno dei contenuti necessari e obbligatori della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale prevista dalle norme europee e confermata dalla Corte di Giustizia europea.

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