Welfare
Amato: diritto d’asilo fuori dalla legge sull’immigrazione
"Le due materie sono diverse"
di Redazione
“Lascerei totalmente fuori dalla discussione sulla normativa che regola il diritto d’asilo l’ingresso in Italia per ragioni di lavoro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, che, durante il suo intervento alla facolta’ di Giurisprudenza di Catania nel corso di un convegno sul diritto d’asilo, ha sottolineato come le due fattispecie (il diritto d’asilo e l’ingresso degli immigrati in Italia per ragioni di lavoro) ”devono stare in posti diversi”. Anche perche’, se si mettono insieme le due cose, ha aggiunto Amato, ”si rischia di danneggiare coloro che chiedono asilo”. ”Respingerei totalmente – aggiunge dunque il ministro- il suggerimento proposto dalla legge Martelli che prevedeva una regolamentazione simile sia per chi chiedeva lavoro sia per chi chiedeva asilo politico. Non ci sono piu’ i presupposti di allora”, e “non deve essere una riforma come la legge Bossi-Fini ad occuparsi della materia perche’ ha diverse competenze”. Amato ha anche sottolineato che “su questo punto bisogna stare attenti, perche’ chi si presenta non ha mica scritto sulla fronte: ‘diritto d’asilo’. Il diritto d’asilo -ha continuato Amato- deve essere accertato considerando il paese d’origine di chi lo chiede. Ma i paesi si dividono tra sicuri ed insicuri e, tra questi ultimi, ci sono l’Iran e il Canada e, questo, perche’ basta che sia in vigore una normativa che regola la pena di morte i paesi vengono classificati insicuri. Non essendoci una normativa europea comune -ha concluso Amato- ciascun paese decidera’ caso per caso”.
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